(...) Ed è un corri corri verso il vicino asilo per procurarne un paio. Asilo il cui parco giochi doveva essere espropriato dal vecchio (e mai entrato in servizio) ponte che ora giace a poche centinaia di metri, in attesa di essere trasferito a Vobbia. È una festa di paese il battesimo del nuovo ponte sul rio Pernecco a Serra Riccò. Perché, sta scritto nei manifestini distribuiti ovunque: «Un ponte bello è una festa per tutti».
Si conclude così una storia che ha avuto risvolti a volte tragici e a volte grotteschi. La vicenda ha avuto inizio nel 2003 quando, nell'ambito di un piano di bacino, viene sistemata la confluenza tra i torrenti Secca e Pernecco considerati ad alto rischio esondazione. I cittadini apprezzano gli interventi messi in atto. Ma quando vedono il ponte che viene sistemato proprio all'innesto del rio Pernecco sul rio Secca, è solo stupore e incredulità di fronte a quel gigante di acciaio che, non si sa come, ottiene tutti i nullaosta da parte degli enti preposti alla tutela ambientale. «Quel ponte non lo vogliamo» è stato il coro unanime dei cittadini che in breve si organizzano in comitato. Sembrava una protesta senza scampo. Il ponte c'è ed è un ponte coi fiocchi, è stata la prima risposta ufficiale: una sola campata con possibilità di transito di tutti i tipi di mezzi, due marciapiedi. Senza dimenticare, spiegavano le caratteristiche tecniche del manufatto, «la particolare struttura in acciaio autoproteggente per una durata illimitata nel tempo». Una garanzia che è sembrata una beffa per i cittadini di Pedemonte.
«Quando mi hanno chiamato per vedere il ponte del rio Pernecco, non sono riuscito a trattenermi e l'ho definito un obbrobrio», ricorda Sandro Biasotti, l'allora governatore, che per venire incontro alle richieste del comitato, promise un intervento finanziario (550mila euro) della Regione per realizzare un nuovo ponte. Meglio un ponte più piccolo e che si integri meglio con l'ambiente, senza contare che la struttura originaria avrebbe comportato anche l'esproprio di oltre 200 metri quadrati di cortile del vicino asilo. Parte una mobilitazione generale. Carlo Magnanego fa realizzare un ponte d'oro in miniatura che viene utilizzato per una lotteria cittadina. Con gli 8mila euro raccolti vengono commissionati studi per una nuova struttura e parte la gara tra diversi comuni della Liguria per aggiudicarsi gratis il ponte della discordia. «È stato un risultato enorme perché a volte la politica divide», è il commento di don Repetto E che la politica divida lo si è visto ancora ieri. Presenti Sandro Biasotti e Renata Oliveri che al tempo era assessore regionale al Bilancio.
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