Serravalle, lo schiaffo di Pisapia al Pd

Serravalle, lo schiaffo di Pisapia al Pd

Il centrodestra incassa l’impegno pubblico del sindaco. Se la seconda gara per la vendita della Serravalle andrà deserta, il futuro della società autostradale di cui il Comune detiene il 18,6% delle quote verrà discusso nuovamente in aula. Il nodo che teneva bloccata la votazione sul riequilibrio di bilancio 2011, arrivato invece ieri intorno alle 22. Una manovra che prevede tagli per 53 milioni di euro spalmati su tutti i settori, dalla sicurezza alle case di riposo per gli anziani al personale impiegato in nidi e materne. E senza il via libera, restavano bloccati i pagamenti ai fornitori e gli impegni da qui a fine anno compresi, per dire, gli sconti sui mezzi pubblici agli over 65. «I giornali - afferma in aula il sindaco replicando alla richiesta del capogruppo Pdl Carlo Masseroli - fanno ipotesi, parlando di possibilità che possono essere anche plausibili». Si riferisce al tavolo di trattative aperto con il fondo F2i di Bruno Gamberale su cui da settimane l’opposizione chiede si svelare le carte. Anche ieri i consiglieri sono tornati a incalzare Giuliano Pisapia, che di fatto non smentisce. Ma prendendo la parola in aula mentre la discussione alle 19 è ancora bloccata dall’ostruzionismo di Pdl e Lega assicura «che non possiamo che portare avanti quanto aveva deciso questo consiglio» ossia lanciare la seconda gara per Serravalle dopo la prima asta andata deserta il 5 settembre, e «se il bando andrà di nuovo a vuoto discuteremo insieme in aula le ipotesi, in un clima che auspico possa essere utile e positivo». É vero, riferisce, che l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci «su mia indicazione ha voluto fare un’apertura con la città» (leggi: il Fondo f2i?) e «al dialogo, purchè non si faccia ostruzionismo». Parole che distendono leggermente il clima con il centrodestra. Ma che fanno infuriare il Pd, più nel metodo che nel merito. Perchè la «rassicurazione» del sindaco anticipa l’accordo che doveva essere orchestrato dal partito di maggioranza per ottenere il ritiro degli emendamenti dall’opposizione. L’intervento del sindaco era stato sollecitato proprio dal Pdl: «Faccia chiarezza sui piani per la quotazione di Sea e la vendita di Serravalle o faremo notte su 70 emendamenti, ci dica se sono vere le voci di una cessione delle due società a Gamberale» l’avvertimento a inizio seduta di Masseroli. «Non sarò io a chiedere al sindaco di intervenire, abbiamo già detto che siamo disponibili ad accogliere l’emendamento che impegna la giunta a tornare in aula se la gara per Serravalle andrà a vuoto». E la Rozza invita caldamente Pisapia a non replicare all’opposizione. Si avvicina alla sua poltrona anche quando a due ore da inizio seduta il sindaco manifesta la volontà di intervenire, e lo fa anche contrariando il Pd. Ma a questo punto arriva l’accordo tra gli schieramenti. Bocciato l’emendamento con cui il centrodestra prova ad alzare da 145 a 184 milioni (il massimo) il prezzo di Serravalle visto che la modifica di statuto darà al privato un posto nel cda. «L’acquisto è più vantaggioso non possiamo svendere, siamo pronti a fare esposto alla Corte dei conti» avverte il Pdl Giulio Gallera. Ma la proposta viene bocciata e la Rozza ribatte: «L’advisor non è in grado di rivalutare. Se è diventato così conveniente acquistare vorrà dire che ci saranno molte offerte e si alzerà l’incasso. O c’è chi alzando il prezzo vuole boicottare la gara?».

Sarebbe meglio, sostiene il leghista Alessandro Morelli, «che Pisapia esponesse le sue idee su come investire i milioni che intende incamerare e tutta la città deve poter dire la sua affinchè che i soldi finiscano ai bisogni di tutti e non solo ai “preferiti“ della giunta». L’opposizione, compreso il capogruppo del terzo polo Manfredi Palmeri, vota comunque contro.

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