"Servizi più vicini alle persone, il vero capitale lombardo"

Chiara Valcepina, avvocato, per due mandati consigliera dell'ordine, consigliera comunale a Palazzo Marino eletta con Fratelli d'Italia

"Servizi più vicini alle persone, il vero capitale lombardo"

Chiara Valcepina, 48 anni, avvocato, per 2 mandati consigliera dell'Ordine, da sempre è impegnata in politica. Da ragazzina tra banchetti e candidature. Poi con Fratelli d'Italia (dalla sua costituzione), è entrata in Comune, la donna più votata della lista. Ora si candida in Regione. Sposata, ha due bambine (7 e 8 anni). E guardando al loro futuro non ha dubbi. «Mi piacerebbe che non dovessero ambire ad andare all'estero».

Stiamo parlando di lavoro?

«È tra i nostri obiettivi più importanti, insieme a una diversa visione della legalità e della sicurezza. Lo Stato deve essere a fianco del cittadino, semplificando sburocratizzando, e dando la possibilità di lavorare nella consapevolezza che non è lo Stato a produrre ricchezza ma è chi lavora a dare valore allo Stato e all'economia. Come? Ricostruendo il concetto di assistenza introdotto col reddito di cittadinanza. Giusto aiutare chi ha davvero bisogno per vivere dignitosamente. Ma lo Stato deve dare la dignità del lavoro a chi può lavorare. Questo è valorizzare il merito».

Come si declina in Lombardia?

«La Lombardia deve ricostruire il suo capitale umano e valorizzarlo. Perché è la nostra grande ricchezza. Quindi con una formazione collegata alle richieste del mondo del lavoro ma ritrovare un certo orgoglio lombardo».

In che senso?

«Qui costruiamo capitale umano che deve poter restare qui. La Lombardia ha potenzialità immense. Per questo bisogna investire sulle persone, sulla tecnologia che aiuti ad avere servizi sempre più di prossimità. E poi sulle infrastrutture, strade, trasporti. Certo sulle politiche ambientali non ci deve essere lo scollamento che c'è oggi tra la Regione e il Comune di Milano, ad esempio, che ha una politica schizofrenica perché non ha una visione. Va bene voler ridurre l'inquinamento ma va fatto in concerto con tutti. Le faccio un esempio. È stata vietata la circolazione alle auto neppure troppo vecchie ma senza una politica di mobilità adeguata e in più è stato aumentato il prezzo del biglietto dei mezzi. Non è certo un incentivo a non usare auto. A livello regionale, il progetto Move-in è stato una pezza alla politica Sala. Io da mamma non posso che desiderare che l'aria sia salubre ma con una programmazione comune. Se ognuno facesse quello che ha fatto Sala, sarebbe una giungla. Bisogna diminuire le auto mano a mano che crescono i servizi. Solo allora la viabilità alternativa sembrerà la miglior soluzione».

Quali sono i suoi obiettivi?

«Mi piacerebbe portare le mie competenze. E poi portare avanti quei valori che sono stati ben evidenziati da ultima tornata elettorale. La Lombardia deve capitalizzare l'opportunità di avere una guida di centrodestra che coincide con il governo nazionale. Con la famiglia al centro».

Come?

«Con un

assessorato dedicato. Dobbiamo investire per consentire a chi lavora di conciliare lavoro e famiglia. Non penso solo alle donne, per l'assistenza dei figli, dei genitori. La famiglia deve essere al centro delle politiche attive».

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