Le sette sfide della bella Alessia «Voglio vincere e divertirmi»

Per nulla spaventata dalla maratona che la aspetta, la finanziera cerca la rivincita contro la francese Manadou

Nostro inviato

a Budapest

Alessia Filippi è lunga quanto il suo programma di gare: sono sette (400 sl, 200 e 400 misti, 100 e 200 dorso, due staffette) e non la spaventano. Ragazza dal sorriso senza confini, romana purosangue, un’altra finanziera d’Italia. Soprattutto faccia nuova e superwoman del nuoto azzurro. Preoccupata?
«Perchè mai? Io ci provo: a fare tutto e bene. E se va, va. Lo sport è un gioco e se non provo a giocare, perché lo faccio?».
Condannata a vincere qualcosa. Magari è un peso?
«A Montreal, ai mondiali dell’anno scorso, ero condizionata. E nei 400 misti mi è andata male. Ora punto a divertirmi. E vedremo cosa arriva. Sennò, se a 19 anni vai in acqua controvoglia... Non esiste».
Superwoman e finanziera: altra vita rispetto a qualche anno fa...
«Vita meno pesante, prima mi toccavano 160 km d’auto al giorno per andare ad allenarmi. Ora sto benissimo. Sono nelle Fiamme Gialle solo da sette mesi, ho la stanza più bella del mondo. Ci vivo con Francesca Segat, siamo coccolate. Ho cambiato vita. Mi spiace per i miei genitori, ho lasciato la casa di famiglia, ma così va tutto meglio. E non dite che in caserma mancano le donne: dovreste vedere quante marescialle. Unico problema...».
Troppi tenentini?
«Macchè! La lunghezza delle gonne: sono andata da Costanzo in divisa. Mi sono seduta e la gonna tirava troppo verso l’alto. Scosciavo, ho le gambe lunghe. Non sapevo come fare. E le divise non cambiano».
Gambe a parte, il suo pregio?
«La voglia di divertirmi con il nuoto e quell’essere puntigliosa che certe volte non è un bene. Sono molto determinata, ci può essere il giorno in cui sei stanca e devi mollare. No, io vado sempre al massimo».
Si allena tanto?
«Quasi sempre due volte al giorno tra piscina e palestra. Faccio tanti stili: dorso, misti, stile libero. Qui punto tutto sui 200 dorso, dove ho il miglior tempo in Europa. Invece ho deciso solo una settimana fa di buttarmi nei 400 misti. Il mio allenatore mi ha detto: non sono mondiali o olimpiadi, non ti cambia niente se perdi o vinci. Ci puoi solo guadagnare».
Sarà la Manadou d’Italia. La francese proverà otto gare, è campionessa olimpica e mondiale dei 400 stile libero. Ora anche primatista del mondo dei 400 stile. Altra pasta?
«In questo momento mi è superiore. Ha più piscina e allenamenti alle spalle. Io sono sbocciata da poco, forse tra qualche anno la potrò raggiungere. È uno dei miei obbiettivi. Gli altri non li dico, ma li capirete. Comunque la Manadou è una delle più forti nuotatrici della storia».
Lei ha qualche nuotatrice di riferimento?
«No, spero di diventarlo io. Diciamo che da un paio d’anni la Pellegrini ha aperto le acque per noi donne.

Approfittiamo».
Scusi Alessia, faccia le corna, ma se in questi europei bucasse gli obbiettivi?
«Non mi preoccupo. Vado sempre al massimo e provo tutto. Così facendo, anche se arrivo 8ª ho già vinto. Almeno per me».

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