Seurat e Signac, neoimpressionisti a Palazzo Reale 

A Palazzo Reale di Milano fino al 25 gennaio la prima retrospettiva italiana dedicata ai due grandi maestri francesi

Seurat e Signac, neoimpressionisti a Palazzo Reale 

«La pittura si annusa» diceva Rembrandt. Per ascolatre una sinfonia non ci si siede in mezzo a un’orchestra, ma nella posizione in cui i suoni dei diversi strumenti si mescolano tra loro formando l’accordo voluto dal compositore. Analogalmente davanti a un dipinto «diviso» converrà in un primo tempo porsi a una distanza ragionevole per dare uno sguardo d’insieme per poi avvicinarsi e studiare gli effetti cromatici per i dettagli tecnici. Parole di Paul Signac che con Giorges Seraut è presente con le sue opere per la prima volta a Milano a Palazzo Reale fino al 25 gennaio.

Ma la rassegna accompagnata da un catalogo edito da Skira, non si avvale solo delle opere di questi grandi Maestri francesi perchè a comporre il corpo della mostra ci sono anche importanti opere di neoimpressionisti e autocromie. A presentare la mostra il sindaco Moratti, l’assessore Giovanni Terzi, Mario Baloschi di Arthemisia, Silvana Turzio e Francesca Valanca e Marina Ferretti Bocquillon, «Chargèe de Mission» al Museo d’Orsay di Parigi che ha curato l’esposizione dal titolo «Georges Seuraut e Paul Signac e i Neoimpressionisti» incentrata sulle figure di questi due grandi artisti presenta una scelta di straordinari dipinti provenienti dai più importanti musei del mondo, tra cui il Metropolitan e il Guggenheim Museum di New York ed è stata pensata per sottolineare il contributo che il Movimento artistico francese ha dato alla nascita e allo sviluppo nel Neoespressionismo, diffusosisi rapidamente non solo in Francia e in Belgio ma in tutta Europa e nel mondo.

In effetti la nascita di quest’ultima corrente inizia nel 1884 quando Seurat e Signac si incontrano per la prima volta dando vita alla nascita del Movimento durante l’inverno tra il 1884 e il 1885. L’opera dipinta da Seurat, «La Seine à Corbevole è l’opera dipinta da Seurat nel momento in cui le sue ricerche segnano un vero e proprio traguardo artistico, dopo gli studi eseguiti nell’isola della Grande Jatte. E’ in questo momento che il pittore mette in pratica il principio fondamentale della divisione del colore, dando piccoli tocchi sulla tela con il pennello, colori puri che lasciano nella retina alla stettatore il compito di operare la mescolanza dei toni cromatici per comporre una visione d’insieme a distanza. Tuttavia, il Neoimpressionismo è nato applicando la nuova tecnica con rigore differente ma basandosi sugli stessi pricipi con un ampia diffusione fino alla morte di Seurat nel 1891. Negli ultimi venti anni del Movimento, dal 1891 al 1910, sotto l’impulso di Signac che questa tecnica acuisita si libera maggiormente per rafforzare sempre di più il colore. E’ possibile comprendere meglio questi passaggi seguendo per ordine le sette sezioni che compongono la mostra Promossa dal Comune di Milano con il Patrocinio del Ministero per i Beni Culturali, del Ministero per gli affari esteri, dell’Ambasciata in Italia di Francia, della Regione Lombardia, della Provincia e del Centro Culturale Francese del capoluogo lombardo, prodotta da Palazzo Reale e da Arthemisia.

Di Seurat (1859-1861), studioso di Delacroix, malgrado la brevità della sua vita, inscritto dai critici nella tradizione di Rembrandt, Goya, Millet e Daumier, anche le sue opere devono molto a Corot e alla Scuola di Barbizon, possiamo ammmirare oltre alle molte vedute sulla Senna «Contadine al lavoro», «I gasometri di Clichy», «Sottobosco a Pontaubert», «Porti e spiagge a Butin e Bessin». Di Paul Signac (1863-1955) autodidatta, dipinge d’istinto all’aperto, nelle periferie parigine, in Normandia e Bretagna e studiando Monet si impone per gusto e colori puri. La differenza di formazione e di temperamento favorsce l’amicizia tra i due Maestri. Nella piena maturità Signac dopo la scomparsa del suo amico inserisce la prospettiva storica e le sue pennellate diventano più larghe , tessere di un mosaico che lasciano molto posto al bianco fino al 1909 quando diventa presidente del Salon des Indèpendent che riprende la divisione del colore invece che con l’olio con l’acquarello. In mostra diverse «Marine», «Cavalli di sera», «Donne sotto le lampade e donne che si pettinano». Non mancano autori come Hayet, Bremmer, Pisarro. Pillet, Van de Velde, Morren, Cross e Balla. Il percorso consente di seguire l’evoluzione stilistica non solo del neoimpressionismo, ma anche dell’opera italiana divisionista e prefuturista dove affluiscono i lavori di Balla, Previati, Russolo, Longoni, per citare i più importanti.

Apertura al pubblico 10 ottobre 2008 - 25 gennaio 2009, Palazzo Reale Piazza Duomo 12, Milano
Orari lunedì 14.30 – 19.30 da martedì a domenica 9.30-19.30 giovedì 9.30 – 22.30 Il servizio di biglietteria termina un'ora prima della chiusura della mostra
Biglietti 9 euro intero, 7 ridotto, 4,50 ridotto speciale.

Bambini fino a 5 anni gratuito, da 6 a 14 ridotto
Informazioni e prevendita Tel. 02 54919 www.ticket.it
Biglietteria on line www.ticket.it
Prenotazioni gruppi, scuole e visite guidate Ad Artem Tel. 02 6597728 info@adartem.it – www.adartem.it  

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica