Se la tendenza a livello nazionale è una bassa propensione al sostegno dell'innovazione scientifica e tecnologica, la Sardegna si colloca decisamente in controtendenza: l'isola infatti punta molto sul settore, e negli ultimi tre anni ha destinato circa 300 milioni di euro - tra fondi comunitari e regionali a investimenti su ricerca e innovazione. Oggi è la Regione in Italia che mette a disposizione del settore più risorse, con 96 milioni investiti nel 2012.
Nella sua scommessa, la Sardegna ha avviato importanti collaborazioni sia a livello nazionale sia internazionale: in Italia, per esempio, ha dato il via a un accordo triennale con la Regione Lombardia che prevede un spesa di tre milioni di euro - due da parte della Sardegna, uno dalla Lombardia - per elaborare insieme programmi sui sistemi di accreditamento dei centri di ricerca, per la messa in rete di strumenti di supporto all'innovazione e per avviare collaborazioni in fase di start-up tra imprese lombarde e sarde. Sono stati presentati quarantanove progetti - 24 alla Sardegna e 25 alla Lombardia - e di questi ne sono stati ammessi 44. Dopo le valutazioni effettuate con il supporto di esperti anonimi, sono stati giudicati finanziabili sedici progetti, di cui alcuni relativi alle biotecnologie (agroalimentari e applicate alla salute), e altri relativi al settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
In ambito internazionale, invece, è stata avviata una collaborazione costante con il National Institute of Health statunitense, che ha sede a Bethesda, nel Maryland. L'accordo prevede un programma di formazione e di studi congiunti in campo biomedico tra la Sardegna e l'agenzia federale, che opera proprio per lo sviluppo e il supporto della ricerca. L'accordo, che prevede un rapporto di stretta cooperazione e comunicazione continua, aprirà tra l'altro ai giovani sardi la via verso nuovi percorsi di alta specializzazione.
Un altro progetto di cooperazione che segna un tassello ulteriore nella costruzione di rapporti scientifici da parte della Regione è quello con Telethon: dallo scorso anno infatti la Sardegna finanzia il sistema delle «Summer School» della fondazione, che portano nell'isola ricercatori da tutto il mondo per confrontarsi e approfondire i temi della biotecnologia e della genetica.
E che la Sardegna si sia accreditata come importante centro di ricerca lo dimostrano anche i numerosi convegni che vi si tengono: uno degli ultimi è il prestigioso Meeting Craf (Committee for radioastronomical Frequencies, la commissione che agisce sotto l'egida dell'European Science Foundation), dedicato all'astronomia.
Per rafforzare le strategie dei suoi centri di ricerca, la Regione ha stabilito un metodo di verifica continua, che raggiunge l'apice nell'annuale conferenza regionale per la ricerca scientifica. Quest'anno è arrivata al suo terzo appuntamento con uno sguardo attento alle nuove generazioni, che devono essere da subito protagoniste dei cambiamenti di passo proposti dalla ricerca.
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