Dieci ragazze per me possono bastare. Da noi era l’inno del Lucio anni Settanta. In Egitto, Arabia Saudita e sui blog di tutto il mondo islamico è la nuova eresia al femminile capace, da qualche settimana, d’innescare risse verbali, anatemi religiosi, censure politiche e condanne sociali. Al centro di tutto c’è lei: Nadine Bedair la spudorata, e per molti svergognata, giornalista saudita autrice di un articolo maledetto dove l’attacco sembra una chiosa del vecchio ritornello di Battisti. «Lasciatemi scegliere quattro, cinque o perfino nove uomini, così come li pretende la più bizzarra delle mie voglie. Fatemeli prendere di varia altezza e forma, fatemene avere uno moro e uno biondo... fatemeli scegliere di religioni, razze e nazionalità diverse».
Apriti cielo. O meglio apriti inferno. Proprio lì vorrebbero sbatterla adesso i puri dell’Islam, gli intransigenti interpreti del Profeta che dal Cairo a Jakarta promettono maledizioni e tormenti per l’impudente scribacchina. La sua colpa, dicono, è imperdonabile, il suo ardire inammissibile. Non solo predica la lussuria, ma prende in giro il sacro Libro, si fa gioco delle inveterate abitudini islamiche, di quelle sacre regole che concedono quattro mogli agli uomini e solo tanta pazienza al sesso debole. Con quell’articolo intitolato «Io e i miei quattro mariti» pubblicato sul giornale egiziano Al Masry Al Youm la povera Nadine non intende, in verità, né inneggiare all’amore di gruppo, né alla voluttà femminile, né al tradimento. Richiama solo l’attenzione sulla flagrante ingiustizia di una regola religiosa che permette agli uomini fino a quattro mogli ponendo come unica condizione quella di garantire a tutte le stesse condizioni di vita. «E noi?», vorrebbe dire l’illusa giornalista, convinta di poter mettere in discussione la secolare tradizione. E voi zitte perché «nessuna donna ha il diritto di attaccare le nostre tradizioni in questa maniera» chiarisce senza tanti giri di parole l’infuriato sceicco Mohammed Gama’i flagellando - dall’alto della sua autorità religiosa - la scellerata i cui articoli, spiega, devono immediatamente venire «bloccati».
A raccogliere l’invito ci pensa un deputato egiziano, che prima presenta una denuncia e poi scrive una lettera indignata al direttore del giornale di Nadine invitandolo a metter fine a quella squallida difesa del mestiere più antico del mondo. «Quello che la sua collega rivendica non è altro che prostituzione non pagata, è inammissibile che sul suo giornale una giovane donna non si vergogni a chiedere quattro, cinque e persino nove mariti». Poi, tanto per aggiungere una sobria chiusa, definisce la signora Bedair «una delle tante saudite che pensano basti metter la minigonna per sembrar moderne». E a metterla giù ancor più dura s’aggiungono il dotto professor Abdul Fattah Idris, docente di giurisprudenza all’università Al Azhar, e lo Sceicco Abdullah Al Manea, entrambi concordi e irremovibili nel definire esecrabile e vergognose quelle prese di posizione.
Lei si difende ribadendo quanto già scritto nell’articolo, spiegando che la sua era solo una provocazione, un paradosso per invocare regole più corrette e arrivare a nuove linee guida del matrimonio che non permettano più agli uomini musulmani di prendersi una seconda, una terza o
una quarta donna soltanto perché si son stufati della prima. Ma da quelle parti chi l’ascolta? Per dirla con l’eterno Lucio «quella è proprio matta, perché forse non sa che posso averne una per il giorno, una per la sera».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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