An, sfuma il congresso unitario Augello vuole sfidare Alemanno

«No ai proconsoli imposti dall’alto che impediscono il confronto». La replica: «Il nostro progetto è l’unica alternativa»

«Basta con i proconsoli che vengono a salvare l’impero». «Illazioni, il nostro è l’unico progetto credibile per rilanciare il partito». Se ne è andata così, con questo scambio di battute tra i due pretendenti alla presidenza della federazione romana di An, il senatore Andrea Augello e l’attuale commissario Gianni Alemanno, la prospettiva di una soluzione unitaria per il congresso che si aprirà domani pomeriggio all’Eur. E anche se nessuno dei due chiude definitivamente la porta a un accordo dell’ultima ora, a spazzare via gli ultimi dubbi è stata la conferenza stampa con cui ieri Augello ha presentato la sua candidatura.
«A oggi - ha spiegato il senatore, che aveva al suo fianco i consiglieri comunali Luca Malcotti, Federico Guidi ed Enrico Cavallari, l’europarlamentare Roberta Angelilli e il vicepresidente del consiglio regionale, Bruno Prestagiovanni - manca qualsiasi presupposto per un’intesa. La convergenza della stragrande maggioranza del partito sul nome di Alemanno ha annullato il dibattito pre-congressuale. Quella che noi contestiamo è la scelta di non scegliere, la vecchia idea del colonnello calato dall’alto che dovrebbe risolvere i problemi ma che invece schiaccia la classe dirigente locale. Candidato sindaco e alla federazione, guida in Campidoglio: trovo riduttivo che per An a Roma l’unica risposta sia Alemanno». Quindi uno sguardo al passato recente: «In questo anno di commissariamento e di opposizione al veltronismo - continua Augello - non c’è stato nessun cambio di passo. Già dopo la pesante sconfitta alle Comunali avevamo posto le questioni dell’arretramento di An nelle aree metropolitane e nella rappresentanza sociale. La mia è una candidatura di servizio che parte da un non impressionante 13 per cento sfidando lo sterile unanimismo che rischia di rinviare ancora la soluzione dei problemi». Malcotti ha poi contestato le modalità di convocazione e gli orari (serali) del congresso, sottolineando «gli errori e le ripetizioni negli elenchi degli iscritti, tra cui il caso clamoroso del senatore Domenico Fisichella - passato alla Margherita - che è ancora tesserato nonostante domani voterà la fiducia al governo Prodi».
Puntuale la risposta di Alemanno: «Faccio i miei migliori auguri ad Andrea Augello per la sua candidatura, rivolgendogli un solo invito: quello di produrre delle motivazioni un po’ meno cervellotiche di quelle ascoltate in conferenza stampa. Una linea politica di un partito come An non si costruisce sulle illazioni e sui pregiudizi, ma sui documenti politici come quello presentato dalla stragrande maggioranza della base e della classe dirigente e che delinea l’unico progetto credibile per costruire un’alternativa di governo alla guida di centrosinistra».

Quindi un nuovo invito all’unità, da costruire «sulla collegialità delle decisioni e non su una spartizione di poltrone», così come testimonierebbe la lettera inviata ad Augello «in cui si propone l’ufficializzazione di un tavolo unitario che garantisce la collegialità delle scelte sul tavolo romano».

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