Sgomberato l’insediamento abusivo di Villa de Sanctis, nomadi in fuga

Sgomberato ieri l’insediamento abusivo di Villa de Sanctis, nei pressi di via dei Gordiani, sulla Casilina. L’operazione, iniziata alle 7 del mattino, è stata condotta dalla polizia, dai vigili urbani del VI gruppo, e dai militari della Folgore. Da circa un paio d’anni una trentina di famiglie nomadi e di immigrati romeni, circa 150 persone, avevano occupato abusivamente un casale fatiscente all’interno del parco. Nel verde, a ridosso delle mura del casale, era sorta pure una tendopoli con delle baracche. Da allora si sono susseguite le proteste degli abitanti del posto contro il degrado e il proliferare improvviso di furti. Giusto una settimana fa l’Udc aveva raccolto 500 firme per chiedere lo sgombero.
L’intervento di ieri è stato organizzato dalla questura, su richiesta della proprietà del casale, la società immobiliare Santagata. A guidare le operazioni il responsabile del commissariato di polizia di Tor Pignattara: «I primi rom, una quindicina di persone, sono arrivati a Villa De Sanctis nel 2006 - dice - poi ne sono arrivati altri, tutti di nazionalità romena. Abbiamo effettuato in questo frattempo altri sgomberi, ma ogni volta sono tornati più numerosi di prima». Ora però la nuova amministrazione di centrodestra ha detto basta. Per ora e per il futuro. Nel corso dell’operazione di ieri sono state identificate circa 80 persone, le altre si erano prontamente dileguate. Fra i nomadi presenti al campo al momento del blitz, solo 25 gli adulti, tutti trasferiti a San Vitale per accertamenti. Il resto, donne e bambini, solo in minima parte, appena in quattro, hanno accettato l’assistenza dei servizi sociali, con un tetto, vitto e assistenza sanitaria. La maggior parte si sono allontanati spontaneamente, per ricongiungersi con i rom già fuggiti nei campi. Le baracche saranno demolite a cura e spese della proprietà del casale.
Tanta la gente del posto che ha assistito allo sgombero. Il presidente del VI municipio, però, Palmieri, Pd, è rimasto a casa. «Mercoledì su Villa de Sanctis in municipio c’è stato un consiglio straordinario - spiega Daniele Rinaldi, consigliere del Pdl, - dato il clima di esasperazione fra la gente, la stessa sinistra ha sollecitato lo sgombero. Ma come mai negli anni passati, quando era sindaco Veltroni, nessuno ha fiatato?». Lo sgombero riporta l’attenzione sulle centinaia di casali abbandonati, in larga parte fatiscenti, sparsi nel territorio del Comune di Roma. «Proprio nel VI municipio - ricorda Fabrizio Santori, presidente della Commissione capitolina sicurezza - sono in attesa di smantellamento altri due insediamenti come quello di Villa de Sanctis. Si tratta delle aree private di via Teano e via degli Angeli. E poi c’è l’area di via Verrio Flacco, di proprietà dell’Ater. E nei prossimi giorni il prefetto deciderà finalmente il piano di sgombero dei campi più grossi».

In pole position, fra quelli da chiudere, c’è il mega-insediamento del Casilino 900. Gli altri, cosiddetti «riconosciuti», che verranno smantellati, chi dice in un anno e chi dice due, sono La Martora, Monachina, via del Baiardo, Tor de’ Cenci e Foro Italico.

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