Claudia Passa
da Roma
Fra i presunti fiancheggiatori dei mancati kamikaze del 21 luglio, Abdul Sharif è stato lultimo ad essere incriminato, la scorsa notte. E ieri, assieme ad altri nove soggetti accusati daver aiutato o protetto i responsabili del fallito attacco al metrò, anche lui è sfilato davanti al tribunale di Bow Street, braccato dal sospetto daver coperto e agevolato la fuga in Italia delletiope Hamdi Adus Issac, nascondendo a Scotland Yard informazioni decisive.
Il nome di Sharif, assieme a quello della moglie e della cognata di Hamdi, si perde nella lunga lista di quanti sono stati chiamati a rispondere del tentativo di sottrarre gli uomini-bomba alla giustizia; ma nonostante le sue dichiarazioni dinnocenza è proprio su questo giovanotto, nato il 23 luglio 77, residente a Crossford Street e arrestato il 1° agosto a Stockwell, che si va concentrando lattenzione dellintelligence italiana. Perché sul suo profilo andrebbero a convergere ricostruzioni «telefoniche» effettuate dopo il 21 luglio dallMi5 in raccordo col Sismi attraverso i satelliti-spia sotto «ombrello Nato», girate a Scotland Yard e da qui alla polizia italiana, che hanno consentito di catturare a Roma il fuggiasco Hamdi.
Di un «uomo-ombra» in contatto con i mancati kamikaze e segnalato dagli 007 inglesi e italiani come tramite con il nostro Paese, il Giornale aveva dato conto allindomani della cattura di Issac, riportando i rapporti stilati dallintelligence nei giorni successivi al fallito attentato. A svelarne le tracce, il monitoraggio su un telefono fisso di Londra scovato dai Servizi tramite i satelliti, intestato a una donna che con l«ombra» - lallora sconosciuto Abdal Sharif - è legata sentimentalmente. È infatti proprio dallabitazione della donna che il 24 luglio, tre giorni dopo il fallito attacco e cinque prima dellarresto di Hamdi, Sharif contatta tre utenze italiane. Due sono telefoni cellulari, uno dei quali intestato a un certo Ramzi, probabilmente il fratello di Hamdi Issac. La terza è unutenza fissa: corrisponde al call center romano di via Volturno dove di lì a qualche giorno il presunto terrorista in fuga avrebbe raggiunto telefonicamente suo fratello - che lì accanto gestisce un negozio etnico - per chiedergli ospitalità. Arrestato subito dopo, Hamdi è ora in attesa dellestradizione.
(ha collaborato A. Frangione)
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