Sheva adesso prova a rimediare ma Abramovich non si commuove

Altro incontro con Berlusconi: il magnate però non cambia idea

da Milano

Scusate l'insistenza, ma ci tocca parlare ancora di Shevchenko. E di questo negoziato trasformato in un tormentone estivo. Tutto merito della barca, sarebbe meglio dire nave, di Abramovich scoperta ieri nuovamente al largo di villa Certosa, in Sardegna e del viaggio complicato effettuato dallo stesso Shevchenko, ricostruito con precisione (in volo privato dall'Ucraina a Montecarlo giovedì, colloquio con Abramovich e con lui in crociera fino alla Sardegna da dove in serata, sempre in volo privato, è tornato a Londra in attesa di chiarimenti).
Gli sviluppi della telenovela sono tre: 1) Sheva insiste nel suo pressing presso il patron del Chelsea e minaccia di «non restare più al Chelsea» specie dopo aver preso atto dell'arrivo, in prestito dallo Sporting di Lisbona, dell'attaccante Fabio Paim suggerito da Scolari autore di una stroncatura nei suoi confronti («Sheva non è più quello di tre anni fa» la frase dell'attuale manager dei blues); 2) il Chelsea, dal suo canto, continua a chiedere 15 milioni di euro per giustificare la cessione. Teme tra l'altro che uno Sheva recuperato, dopo l'episodio Crespo, si riveli l'ennesimo autogol. E l'ostracismo dei dirigenti londinesi nei confronti del Milan si dimostra dal fatto che solo per un eventuale trasferimento alla Samp c’era consenso per il prestito gratuito. Da via Turati, Abramovich pretende parte dei soldi spesi, a vuoto, una cifra record, 46 milioni di euro; 3) l'incontro di villa Certosa di ieri tra Berlusconi e Abramovich non procura alcuna modifica del rapporto e perciò l'affare torna nel congelatore.
Shevchenko, dal suo isolamento londinese, non vuole rompere con una dichiarazione pubblica di disaffezione nei confronti del Chelsea e fa sapere di aver fatto tutto il possibile per rientrare a Milanello. Il popolo milanista, sull'argomento, è diviso in due partiti: i «rigoristi» che non dimenticano la sua scelta di due anni fa, valutata al pari di un tradimento e i «perdonisti», pronti ad accoglierlo a braccia aperte.
Carlo Ancelotti, da sempre tiepido in materia, aspetta con maggiore ansia notizie di prima mano sull'arrivo del difensore: le trattative sul conto di Senderos continuano mentre giungono notizie sul conto di Kakà e di Nesta.

Il primo, visitato dal professor Maertens ad Anversa, deve completare il piano studiato per smaltire l'infiammazione al ginocchio e salterà la prima di campionato, il secondo può evitare l'intervento chirurgico alla schiena (dovuto allo slittamento di un disco verificatosi mentre prendeva in braccio il figlio durante le vacanze).

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