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La Shoa rivive nelle opere d'arte degli studenti

Successo per un'iniziatica dell'Istituto Tecnico «D. Bramante» di Pesaro

All'I.T.C. "D. Bramante" di Pesaro in occasione della Giornata della memoria è stata inaugurata la mostra sulla Shoa, un'interessante esposizione di lavori artistici, frutto dell'entusiasmo e delle creatività delle classi 1°A, 1°C e 2°C dell'Istituto Tecnico "D. Bramante", attività voluta ed ideata dai docenti di lettere Cinzia Andreucci e Paolo Radi.
Le principali autorità cittadine e il pubblico delle grandi occasioni erano presenti all'inaugurazione che ha visto il varo sotto l'egida del dirigente scolastico ing. Paolo Barchiesi.
Sono esposte 13 tele di tre metri per uno e mezzo, gli alunni hanno utilizzato la tecnica pittorica dell'espressionismo astratto, a ogni telo corrisponde un periodo della Shoa.
È stata preventivamente effettuata una cronologia ragionata: i ragazzi hanno scelto i momenti salienti e più significativi a essere rappresentati (notte dei cristalli, deportazione di 2200 carabinieri verso i lager nazisti, apertura del Tribunale internazionale per i crimini di Norimberga, ecc.).
Un orrore che non può e non deve essere dimenticato ha preso vita grazie all'espressionismo astratto.
L'action painting, di cui il pioniere fu Jackson Pollock, si realizza lasciando colare la pittura sulla tela e dà forza all'espressione delle idee, dei sentimenti di dolore, e di ricerca della speranza. Le tele sono il risultato di numerosi dibattiti, letture, confronti e riflessioni.
Fondamentale è stato il libro di Roberto Riccardi: Sono stato un numero, Alberto Sed racconta (2009,Editrice La giuntina); il tema, soprattutto ai lettori maturi, è ben noto, lo stile dello scrittore fa la differenza: asciutto, equilibrato dall'alternanza dell'analessi e prolessi, partecipe, mai retorico né indulgente al morboso.
È indispensabile avvicinare i giovani alla consapevolezza delle pagine nere della storia, ma è altrettanto indispensabile è la maniera di farlo, solo così si suscitano interessi e curiosità profonde, storicamente radicate e moralmente indiscutibili, questo permette di discostarsi dalla profonda superficialità degli attuali mezzi di comunicazione, contribuendo a formare individui sicuri ed inattaccabili, obiettivi che sappiano dare voce alle proprie opinioni e alla propria individualità.
La pittura non è argomento di studio all' Istituto Tecnico "D.

Bramante", ma i mezzi espressivi di cui l'uomo è dotato, raccontano la storia attraverso simboli che sono ancora più portatori di concetto in maniera scolpita, chiara e fruibile.
Il profondo entusiasmo degli alunni, nello svolgere questa attività, è il quadro più bello da vedere e da mostrare.
L'impegno alla vita di chi crede nel valore della storia e nell'eterna bellezza dell'arte.

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