Si cerca l’intesa su badanti e clandestinità

Il pacchetto sicurezza fa discutere la maggioranza. Ad aprire la diatriba Niccolò Ghedini, estensore della norma sul reato di immigrazione clandestina, poi caduta - secondo Ghedini - per il veto di An. Il reggente di Alleanza nazionale, Ignazio La Russa, dice che «Ghedini è male informato». E, intanto, per salvare le badanti, c’è chi invoca un nuovo decreto flussi. Ghedini è l’autore della bozza (una quarantina di articoli) portata al tavolo ministeriale (Interno-Giustizia, con il contributo di Difesa, Esteri e Politiche comunitarie) che sta scrivendo il pacchetto. Provvedimento-bandiera doveva essere il reato di clandestinità: nella prima stesura, per lo straniero irregolare avrebbe dovuto esserci l’arresto in flagranza, il processo per direttissima, una pena dai 6 mesi ai quattro anni di carcere e l’espulsione immediata. La norma è stata poi cassata, prevedendo la clandestinità solo come aggravante. L’altro capitolo scottante è quello delle badanti, dopo l’apertura di ieri del ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Il decreto flussi 2007 dava spazio a 65mila colf e badanti, ma le domande arrivate sono 345mila: si prospetta dunque una sanatoria per 280mila? Probabilmente non sarà così, visto che il ministro dell’Interno ha più volte detto di essere allergico alla parola sanatoria.

Il ministro per l’Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, ribadisce che «la fetta di immigrati che rappresentano un elemento positivo per il nostro Paese, come le badanti, le colf e chi ha una manodopera specializzata, vanno tutelate».

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