Si indaga sui legami tra la scomparsa di Emanuela e quella di Mirella Gregori

Verificare se vi siano legami tra il rapimento di Emanuela Orlandi e quello di Mirella Gregori, la ragazza scomparsa il 7 maggio del 1983, un mese e mezzo prima della cittadina vaticana, le cui tracce si sono perse il 22 giugno dello stesso anno. Questa una delle prossime tappe dell’inchiesta del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e del sostituto Simona Maisto che indagano sulla scomparsa della Orlandi. In particolare i magistrati vogliono accertare se siano le stesse persone responsabili dell’allontanamento «forzato» delle due ragazze, ossia se anche dietro la scomparsa della Gregori vi siano persone «vicine» alla banda della Magliana. Ciò anche al fine di delineare i moventi di queste due scomparse.
Per il momento, infatti, gli accertamenti sul caso Orlandi sono stati incentrati sugli autori materiali del rapimento, individuati per ora in tre persone, Sergio Virtù, Angelo Cassani e Gianfranco Cerboni, ritenuti tutti uomini estranei alla banda della Magliana, ma legati, anche se in modo diverso, a Renatino De Pedis, uno dei capi del gruppo criminale. Tutti sono indagati per sequestro di persona a scopo di estorsione, aggravata dalla morte dell’ostaggio e dalla sua minore età. All’appello, secondo gli inquirenti, manca ancora una quarta persona, sui cui è mantenuto il massimo riserbo, che con gli altri tre avrebbe partecipato al rapimento.
Le indagini mireranno poi a capire dove sia stata tenuta la Orlandi dopo il sequestro e quindi sulla fine che è stata fatta fare al suo corpo, avendo come presupposto il convincimento che ormai sia morta. Già nel corso degli anni i casi Orlandi-Gregori erano stati affiancati. I legami non sembrano mancare affatto. C’è, anzitutto, un discorso di vicinanza cronologica: 46 giorni dividono i due episodi criminosi, come se il primo fosse una sorta di «allenamento» in vista del secondo. E ancora: il rapporto con la Santa Sede. La Orlandi era figlia di un funzionario vaticano, mentre Mirella, stando ai ricordi della madre, aveva un legame affettivo con un uomo che potrebbe aver fatto parte dello staff del servizio di sicurezza del Pontefice.

Ci sarebbe poi una forte somiglianza tra la voce del telefonista Mario che chiamò casa Orlandi il 28 giugno del 1983 e quella di un uomo che contattò il bar in via Volturno gestito all’epoca dai genitori di Mirella pochi giorni la scomparsa della ragazza.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica