Piero Pizzillo
Lincremento della mortalità dei residenti di Cornigliano, che sarebbe stata del 55 per cento in più per quanto riguarda le donne e del 22 per cento per gli uomini, rispetto agli abitanti delle altre zone cittadine, non è dipeso dallattività delle Acciaierie dellIlva, come sostenuto dal consulente dei pm Miniati e Cardona, bensì da varie concause, tra cui il disagio economico e altri tipi di inquinamento, quale quello derivante dalla circolazione veicolare. In poche parole, concludono i consulenti del giudice Luisa Carta, nel processo a carico dei dirigenti dellIlva, non si può con certezza attribuire le morti per cancro allattività delle «Acciaierie», perchè non vi è la prova di un collegamento diretto dellaumento della mortalità a Cornigliano a confronto con gli altri quartieri. Apriti cielo! «Figuriamoci - sbotta Cristina Pozzi, presidente dellagguerrita Associazione di Cornigliano -, assistita dagli avvocati Stefano Savi e Roberto Damonte -. Adesso a Cornigliano si muore di fame. Contestiamo decisamente la perizia del tribunale. Ne riperleremo in aula il 5 e 6 luglio, quando interverranno i nostri legali, nel corso della discussione in aula». Da parte sua lavvocato Stefano Bigliazzi che assiste Legambiente, ha dichiarato: «Critico i periti, mi riservo, comunque, di consultare un tecnico, quando dicono che non ci sarebbe la prova di un collegamento tra lelevata mortalità e la presenza delle sostanze inquinanti nellatmosfera, mentre ritengo molto positiva la consulenza, laddove riconosce che la cokeria (chiusa nel febbraio 2002) ha avuto una chiara incidenza sulla qualità della vita, per i danni prodotti da benzene e benzopirene. Lo stesso si può dire per il ferro, manganese e polveri sottili, in relazione allaltoforno (chiuso nel luglio 2005)». Pertanto dalla perizia eseguita da Giorgio Gigli, epidemiologo di Torino e da Paolo Prati, dellunivesità di Genova, emerge che la situazione ambientale della città non è per niente buona, in quanto si sono registrati gli stessi valori, sia quando laltoforno era in funzione, sia dopo.
«Si muore di fame, non di Acciaierie»
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