«Siamo spontanei, ci ispira McCartney»

dal nostro inviato

Scissor Sisters, già il nome è provocatorio: indica una posizione del kamasutra.
«In particolare del kamasutra lesbo. Quasi quasi potremmo dire che è nato prima il logo del nome. Quando è stato disegnato, con quella forbice con le gambe femminili, abbiamo deciso che ci saremmo chiamati così».
Molto anni Settanta.
«D’altronde il pop di una volta è molto più bello di quello di oggi, così stereotipato e freddo. Sembra quasi che i brani servano solo per finire sulle suonerie dei cellulari. Perciò bastano 30 secondi di canzone».
Invece gli Scissor Sisters hanno addirittura rifatto un brano dei Pink Floyd. Per i fans inglesi è stato un affronto.
«Eppure David Gilmour ci ha fatto sapere che gli è pure piaciuta. Ma quando ci siamo incontrati, abbiamo iniziato a parlare di tutto tranne che di musica».
A proposito di giganti, nel vostro nuovo cd Ta-dah c’è un brano che si intitola Paul McCartney.
«Una notte uno di noi l’ha sognato e ha sognato il testo di quella canzone. Era così bella che abbiamo deciso di includerla nel disco.

Lui, quando l’abbiamo incontrato, ha pure scherzato dicendo: state tranquilli, non vi chiedo i diritti d’autore».
Insomma, è il vostro momento.
«Il primo cd è nato per caso, questo è più complesso. Quando verremo a suonare in Italia per la prima volta, a marzo, speriamo di essere all’altezza».

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