«Siamo stati rubati, signora ci può aiutare?»

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Gabriele Rossi

Quasi un’ora di paura, di sirene, di ricerche senza sosta per trovare i bambini portati via da un ladro d’auto in via Nomentana. Poi, finalmente, il sospiro di sollievo per la felice conclusione della vicenda. Chiara e Francesco, cinque e un anno, sono stati riconsegnati alla madre che, disperata come loro, aveva partecipato alla battuta per ritrovare i figli seduta in un’auto della polizia.
«Ringrazio coloro che si sono impegnati per ritrovare i miei bambini», ha detto commossa la donna, di 44 anni, al commissariato Porta Pia dove, intorno alle dieci di ieri mattina, il questore Marcello Fulvi le ha fatto incontrare i bambini, ancora spaventati per la brutta avventura, ma in ottime condizioni di salute. Chiara, più tranquilla del fratellino, ha perfino aiutato gli investigatori a tracciare un identikit del suo rapitore. Francesco, invece, ancora in lacrime, è stato accudito anche dagli agenti e dai carabinieri che lo hanno fatto giocare mostrandogli l’elicottero dei militari che sorvolava la zona. La mattinata di paura è cominciata intorno alle 8.30. «Ho visto la madre dei bambini urlare disperata in mezzo alla strada che le avevano rubato la macchina con i figli dentro», ha raccontato alla polizia un abitante di via Vesalio, una traversa di via Nomentana, vicino Porta Pia.
Da quel momento è scattata una gigantesca caccia all’uomo e alla Volkswagen Polo nera della madre dei bambini. Decine di pattuglie della polizia e dei carabinieri hanno controllato tutto il quartiere Trieste-Salario, spingendosi fino a San Lorenzo e ai Parioli. Gli investigatori hanno presidiato per alcuni, interminabili minuti anche gli accessi alle autostrade, al Grande Raccordo Anulare, ai numerosi campi nomadi nella zona nord-est della città. Una battuta organizzata nell’arco di pochi minuti con controlli a tappeto dei parcheggi e dei garage condominiali dove il ladro della Polo, forse seguito da un complice su una Golf anch’essa nera, avrebbe potuto abbandonare l’auto spaventato da quello che aveva fatto. Ogni segnalazione è stata presa in considerazione, ogni testimonianza vagliata nel minimo dettaglio. Alle 9.30, finalmente, è arrivata la notizia che tutti aspettavano. L’auto era stata parcheggiata in via Sambucuccio Dalando, nei pressi di piazza Bologna, dove un’assistente sociale, Lucia Fornari, ha soccorso per prima i due bambini ancora chiusi in macchina. «La piccola Chiara mi ha chiamato chiedendo aiuto - ha raccontato emozionata la donna - mi ha detto che si era persa, che era lontana da casa e che un uomo l’aveva rubata insieme al fratellino». Al commissariato Porta Pia la mamma ha potuto riabbracciare i figli. Per combinazione proprio ieri mattina negli stessi uffici della polizia si stava commemorando il 25° anniversario dell’uccisione di Francesco Evangelista, meglio conosciuto come «Serpico», poliziotto assassinato dai terroristi del Nucleo Armati Rivoluzionari davanti al liceo Giulio Cesare il 28 maggio 1980. «Dall’auto della donna - hanno spiegato gli investigatori - è stato rubato un computer portatile e qualche effetto personale».

Non si esclude che il ladro, il quale durante il sequestro lampo avrebbe cercato di tranquillizzare i bimbi («parlava in italiano, ci ha detto che ci avrebbe riportato presto dalla mamma», ha raccontato ancora Chiara alla polizia) possa aver lasciato impronte digitali sulla vettura che è stata esaminata a lungo dagli specialisti della scientifica. Un indizio che potrebbe portare presto alla sua identificazione.

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