Negli ultimi anni sono stati compiuti significativi passi in avanti nella lotta contro gli infortuni sul lavoro. Dagli anni 50 si è quasi dimezzato il numero dei casi mortali, che sono passati da una media di 2mila lanno ai 1.050 del 2009 (fonte Inail). Leggendo il punto sullandamento degli infortuni 2009 pubblicato dallInail, si capisce che il bilancio è migliore rispetto allanno precedente «sia per quanto riguarda landamento generale del fenomeno che per quello relativo ai casi mortali. I numeri più significativi che si ricavano dalle statistiche possono essere così sintetizzati: 790mila infortuni avvenuti nel 2009, in calo del 9,7% rispetto al 2008 (85mila infortuni in meno) e 1.050 morti sul lavoro, in calo del 6,3% rispetto allanno precedente (70 decessi in meno). Anche considerando limpatto negativo della crisi economica sulloccupazione, si può «ritenere che la riduzione reale degli infortuni sul lavoro, calcolata in termini di incidenza, depurata cioè della componente perdita di lavoro, si possa stimare pari a - 7% per gli infortuni in generale e -3,4% per quelli mortali. Tali riduzioni sono quelle da attribuire alleffettivo miglioramento dei livelli di sicurezza in atto ormai da molti anni nel nostro Paese».
Ancora cè molto da fare per garantire a tutti il diritto fondamentale della salute e della sicurezza sul lavoro ma le recenti tragedie sul lavoro e la conseguente grande attenzione di media e opinione pubblica hanno spinto il governo a migliorare limpianto normativo in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, allineandolo alle direttive europee.
Il D.Lgs. 81/08 sulla sicurezza ha abrogato tutta la normativa previgente, inasprendo le sanzioni penali e prevedendo in taluni casi anche larresto e la sospensione dellattività produttiva.
La vastità del campo di applicazione della nuova normativa ha contribuito ad accrescere gli obblighi e gli adempimenti dei datori di lavoro che devono garantire lo svolgimento di una serie di attività fondamentali a tutela della sicurezza dei lavoratori: dalla valutazione dei rischi alla redazione del documento di valutazione dei rischi, dalla nomina del responsabile dei servizi di prevenzione e protezione alla formazione e informazione dei lavoratori. Il mercato della sicurezza sul lavoro è costituito dai professionisti (prevalentemente ingegneri), studi legali, magistrati e organi di vigilanza (per le verifiche), società di consulenza e aziende pubbliche e private. Tuttavia la crisi economica e il progressivo allargamento delle competenze ha fatto sì che, negli ultimi mesi, linteresse e le opportunità di business legate alla sicurezza sul lavoro si estendessero in parte anche ad altre categorie professionali, come i consulenti del lavoro e i commercialisti.
Mentre le aziende medio-grandi tendono a svolgere in proprio alcuni adempimenti, avvalendosi per il resto di consulenti esterni, le Pmi tendono a rivolgersi a professionisti tecnici e consulenti esterni per la necessaria assistenza, non potendo contare su personale e competenze interne. Si parla di circa 10mila aziende private (con almeno cento addetti), 10mila aziende pubbliche ed enti locali e circa 40mila professionisti/consulenti della sicurezza. Diventa importante, quindi, dotarsi di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro capace di produrre concreti benefici, fondato su un processo strutturato e caratterizzato da un sistema informativo complesso che coinvolga attività e risorse aziendali. «La scelta di realizzare un cruscotto direzionale a supporto della sicurezza nasce dalla necessità di dotare il sistema informativo aziendale di una soluzione in grado di assicurare a tutti gli attori del processo uno strumento di lavoro efficiente spiega Alessandro Febbo, senior key account HSE di SBG, il marchio del gruppo Wolters Kluwer Italia specializzato in soluzioni informatiche per professionisti e aziende in materia di sicurezza sul lavoro. - Il cuore della soluzione software è la plancia di controllo che permette il monitoraggio costante e in tempo reale delle varie fasi del processo e delle relative attività, un risultato impossibile da ottenere attraverso la gestione dellinformazione con i classici strumenti di lavoro (excel, e-mail) e/o documentazione cartacea.
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