«Sicurezza, la sinistra è poco credibile» Alemanno annuncia maggiori controlli

Ora alla Bufalotta gli abitanti hanno paura. «Siamo terrorizzati», dicono. E invocano le ronde dei cittadini. Lì, dove intorno a palazzi nuovissimi ci sono soltanto edifici in costruzioni e cantieri, nessun negozio, bar o ristoranti nelle vicinanze, se non quelli del vicino centro commerciale Porta di Roma, quattro giorni fa è stata violentata una giornalista di 34 anni. Stava parcheggiando nel garage sotto casa, alle due di notte. Un uomo con un passamontagna nero l’ha immobilizzata con un coltello, poi l’ha stuprata, legandole i polsi e tappandole la bocca col nastro adesivo.
«Evito di tornare da sola la sera - racconta Maria, che abita in un’altra palazzina - qui intorno ci sono tutti cantieri abbandonati dove la notte dormono uomini che dicono di essere operai». Anche Giorgia, una vicina di casa della vittima, dice di avere sempre avuto paura di mettere la macchina in quel box: «Il cancello è sempre rotto e non si riesce a riparare. Chiediamo maggiore vigilanza, questo è un quartiere fantasma, ci vorrebbe più controllo. Quanto alle ronde sono sempre stata favorevole». Il cancello elettronico che porta ai box è stato riparato ieri da un tecnico, mentre della sicurezza della zona si è parlato nel corso di un incontro tra i rappresentanti dell’amministrazione, subito spediti sul posto dal sindaco Gianni Alemanno, ed i comitati di quartiere. Tra le proposte prese in considerazione, l’installazione di colonnine sos e di telecamere per vigilare sui capolinea dell’autobus. Si è parlato inoltre di un progetto molto simile alle ronde, ma che il presidente del IV municipio Cristiano Bonelli preferisce definire «passeggiate nelle ore serali di cittadini che lavorano a contatto con le istituzioni».
«In questa area non ancora collaudata - spiega Bonelli - le strade sono ancora in mano alla proprietà dei costruttori. Qui c’è ancora un cantiere vero, non si potevano prevedere finora interventi per la sicurezza». La sicurezza è sempre stata ed è il pallino del sindaco: «Dobbiamo mantenere alta la guardia perché è il primo diritto del cittadino», dice Alemmano, subito costretto a replicare al centrosinistra, che non si è certo lasciato sfuggire l’occasione di crocefiggerlo anche per l’ultima violenza, paragonando addirittura Roma «alla Chicago dei gangster» (Alessio D’amato, Pd) o al Far West (Luciano Ciocchetti, Udc), oppure parlando di una «città impazzita» (Roberto Morassut, Pd). «È inutile - dice - che il Pd cerchi in extremis di riguadagnare qualche voto puntando sul tema della sicurezza. La credibilità della sinistra su questo fronte è bassissima. Per troppi anni hanno predicato il permissivismo e il buonismo sociale per poter recuperare credibilità con qualche confuso attacco privo di ogni contenuto. Noi abbiamo messo la sicurezza al primo posto nella nostra agenda politica senza mai promettere di risolvere in pochi mesi tutti i problemi che si sono accumulati per anni a Roma». Dati alla mano, Federico Rocca, consigliere comunale del Pdl, accusa gli esponenti del centrosinistra di «avere una bella faccia tosta nel tentare di attribuire alla giunta Alemanno ogni episodio di violenza. «Ma i romani non hanno la memoria corta - osserva - e ricordano bene chi sono i veri responsabili che hanno gettato la città in questa situazione. Del resto i dati di questura e carabinieri dicono che i reati a Roma dal 2008 al 2009 sono calati».
Sta meglio, intanto, la ragazza violentata. «Reagisce perché deve farlo», dice lo zio. «Sono molto arrabbiato - aggiunge - negli ultimi anni Roma si è imbastardita».

Gli uomini della Mobile, intanto, sono al lavoro per cercare di rintracciare lo stupratore, un uomo di corporatura media, vestito di scuro, che parlava romanesco. Si indaga negli ambienti criminali e si cercano tracce di dna sui vestiti della vittima e sullo scotch usato per immobilizzarla.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica