Bombe, terrorismo, disastri: che fare? Gli intellettuali sono chiamati a fornire risposte coraggiose: vediamo dunque il contributo di Gad Lerner sul settimanale Vanity Fair. Titolo: «Cè un antidoto alla paura che ci prende?». Ben focalizzato. Cè questo antidoto? «Non siamo formiche prive dintelletto, capaci soltanto di reiterare il medesimo tragitto quando una forza superiore distrugge la loro metropoli perfetta». Certo che non siamo formiche. «Non vinceremo mai la guerra dispiegando solo la soverchiante superiorità delle nostre armi, né imparando a odiare il nemico come il nemico odia noi». Non vinceremo la guerra in questo modo, è chiaro. E come? «Qui rischia di saltare la speranza di un futuro pacifico e prospero per i nostri figli». Ha ragione, e allora che facciamo? «La paura non è mai una buona consigliera, ma non la si cancella con un po di retorica dellarmiamoci e partite». Non si cancella in questo modo, certo.
E allora che cosa dobbiamo fare? «Esaminare con saggezza come possa essere circoscritta, ristretta ed eliminata la cortina dodio crescente attorno al nostro sistema di vita è la sfida dellintelligenza a cui tutti siamo chiamati». Capito? Smettiamola di farci odiare.Silenzio, parla Gad
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