Sindacati contro la social card che a loro regala 6 milioni

Tremonti vara la social card e loro non ci ragionano su un attimo. Scatta la corsa alle dichiarazioni «contro». Senza prendere prima in mano una calcolatrice e facendo finta di non sapere che, grazie alle commissioni sulle dichiarazioni Isee, intascheranno un tesoretto da 6 milioni di euro.
Con ordine. Loro sono i sindacati, il primo al traguardo della stroncatura è naturalmente il leader della Cgil Guglielmo Epifani: «È roba vecchia, da America anni ’40». Subito a ruota Antonio Uda, segretario nazionale Fnp Cisl: «Un provvedimento da tempi di guerra, cancella i diritti invece che riconoscerli». Proprio così. E a completare il podio delle uscite a casaccio ecco Carla Cantone, segretario generale dei pensionati Cgil: «La social card? Inadeguata e vessatoria, non abbiamo bisogno di finti e illusori pacchi di Natale». Per l’ennesima volta i sindacati danno i numeri, ma stavolta non sanno nemmeno fare i conti. Perché il regalo sotto l’albero lo troveranno proprio le associazioni di categoria. Il segreto sta nella dichiarazione dei redditi che i contribuenti delle fasce più deboli sono chiamati a presentare per essere ammessi al beneficio di 40 euro al mese, in base al reddito e al numero di figli sotto i 3 anni. Ebbene, il foglio Isee dove si compila se non nei centri di assistenza fiscale (Caf), che nella stragrande maggioranza dei casi fanno capo giusto ai sindacati? Così, per ogni modulo da riempire, entrano nelle loro casse dai 10 ai 14 euro come previsto dalla legge. Il quesito è capire quanti italiani faranno ricorso ai centri d’assistenza per preparare i documenti necessari. Il governo ha già inviato a 300mila italiani le lettere con le informative, a chi, in base alle informazioni in possesso del Tesoro, avrebbe diritto alla carta prepagata. Ma, come anticipa il ministro dell’Economia, i beneficiari potrebbero arrivare a quota un milione e trecentomila. Non è ancora tutto. Lo scorso anno secondo l’Inps i contribuenti che hanno compilato modelli Isee sono stati oltre 5 milioni. La novità della social card di sicuro attirerà altri potenziali interessati. Il quotidiano Italia Oggi stima un incremento delle dichiarazioni almeno del 5-10 per cento.
Il totale dei nuovi aspiranti beneficiari dunque fa 500.000. Moltiplicato per il costo medio della tariffa sulla modulistica, pari a 12 euro per pratica, si ricava un aumento del fatturato di Caf e sindacati di 6 milioni di euro tondi. Altro che «umiliazione», semmai un regalino inaspettato.

«Un euro al giorno non cambia la vita di nessuno», sentenziava due giorni fa un portavoce Acli. Intanto davanti agli sportelli per l’assistenza fiscale c’è già chi fa la fila: in un solo giorno le pratiche amministrate sono lievitate del 40 per cento. E con queste, gli affari dei confederali.

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