Il sindaco accusato di abuso per un camino

Il massimo, per un sindaco, e per di più architetto: essere accusato di abuso edilizio. È successo a Massimiliano Bisso, primo cittadino di Uscio alla guida di una giunta di sinistra, che si è visto chiamare a rispondere del (presunto) reato a seguito di un esposto dell’associazione ambientalista Italia nostra. L’accusa è pesante: Bisso avrebbe violato la legge aumentando a dismisura la volumetria dell’immobile in proprietà a Recco, in via del Pianello, trasformando l’abitazione in una villa con piscina. Ma il sopralluogo degli incaricati dell’ufficio tecnico si è limitato ad accertare che la realizzazione di tettoia e camino non sono conformi al progetto approvato a suo tempo dalla commissione edilizia. Punto e basta. Un peccato veniale, insomma, a giudizio del sindaco che però non ha nessuna intenzione di sorvolare sull’esposto alla magistratura degli ecologisti: «Un conto è chiedere di correggere un errore progettuale di scarso rilievo - spiega Bisso -, un altro conto censurare quello che non sussiste, volumetria eccessiva e piscina comprese». Insomma: nessun reato, solo una sbadataggine che si può sempre rimediare. Ma l’attacco di Italia nostra - minaccia il sindaco - non può passare senza reazioni. Per questo, Bisso ha intenzione di passare al contrattacco, a suon di carte bollate e querele da discutere in tribunale: «Le accuse contro di me sono false, lo dimostrerò davanti al giudice. E allora vedranno chi ha abusato e chi no».

A nuocergli, comunque, pare sia stato soprattutto l’indirizzo della sua abitazione di Recco: via del Pianello, infatti, è diventata, più o meno giustamente, nota come la strada degli abusi edilizi. Dicono che chi abita da quelle parti venga indiziato di abuso appena cambia la serratura della porta. Figurarsi se mette mano al camino e costruisce una tettoia. Certo che una piscina...

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