Il sindaco anti Nassirya: farei a meno d’Israele

Ariela Piattelli

da Roma

«Lo Stato d’Israele è ovviamente ancora un pesante pugno nello stomaco dell’umanità», con questa frase pronunciata ai microfoni di Radio 24 Mauro Bertini, il sindaco di Marano del Pdci (già famoso per aver cancellato via martiri di Nassirya intitolandola a Yasser Arafat), ha gettato nello sconcerto gli ascoltatori ed il conduttore Alessandro Milan: «Sono rimasto di sasso di fronte a tale affermazione - dice Milan -. Dopo avere rettificato le infauste dichiarazioni a proposito delle bandiere date al rogo ("dopo un po’ che stai in Palestina ti viene proprio la voglia di dare fuoco alla bandiera con la stella di David"), il sindaco ha detto in trasmissione che sull’esistenza di Israele "non possiamo far altro che prenderne atto". Alla mia domanda "lei ne farebbe a meno di Israele?" lui ha risposto "con molto piacere"».
Dure le reazioni del mondo ebraico che insorge contro l’ennesimo affronto e chiede risposte chiare ai leader politici dell’Unione. La crisi è profonda e le bandiere bruciate sabato non sembrano un’azione sconsiderata di gruppuscoli sciolti, ma solo la punta dell’iceberg: «Sono sconcertato e avvilito - racconta Victor Magiar, responsabile della cultura della comunità ebraica di Roma-. Questo signore è un mostro, andrebbe cacciato da un partito democratico. Mi chiedo dove abbia imparato la storia».
Anche l’ambasciatore dello stato d’Israele in Italia Ehud Gol esprime il suo sconcerto: «Questo sindaco è una persona ignorante. Le sue esternazioni sono inqualificabili e indegne di un qualsiasi commento». Amos Luzzatto, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane ha chiesto al sindaco di dimettersi. Al coro delle condanne si uniscono le voci di Mario Landolfi, Maurizio Gasparri e Piero Fassino che ha chiesto in serata le dimissioni del sindaco.
Mauro Bertini ha cercato di rettificare la sua posizione, ed invece di sanare la crisi l’ha peggiorata: «Landolfi e Gasparri chiedono le mie dimissioni? Rispondo che fino a quando ci sono loro posso esserci anche io. Agli amici delle comunità ebraiche che si sentono offesi per un’errata interpretazione delle mie parole chiedo sinceramente scusa». Amici? Il vicepresidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici risponde stupito al sindaco: «Bertini dovrebbe scusarsi in primo luogo con gli italiani, visto che lui prima di tutto rappresenta un problema della società civile, di cui certamente non fa parte».
Pacifici crede che il sindaco abbia smentito per pura opportunità politica ciò che ha poi ripetuto ai microfoni di Radio 24: «Ciò che ha espresso Bertini per ingenuità politica rappresenta purtroppo un sentimento diffuso nell’estrema sinistra del nostro Paese. Noi ribadiamo di rilanciare un patto per la democrazia: rinnoviamo l’invito al presidente del Consiglio Berlusconi di rinunciare all’accordo con Alternativa sociale, quindi con Forza nuova. Nello stesso tempo chiediamo al leader dell’Unione Prodi di rompere l’accordo con i Comunisti italiani. Entrambe le realtà politiche ci preoccupano».
Dai Comunisti italiani arriva la condanna, anche se tardiva, alle gravi dichiarazioni di Bertini: «Non condivido nella maniera più assoluta le dichiarazioni del sindaco di Marano - dice Oliviero Diliberto -. La posizione del Pdci è chiara. Israele ha il sacrosanto diritto di esistere in pace e sicurezza, e questa sicurezza sarà garantita tanto più quando vi sarà uno Stato palestinese libero e indipendente».
La dichiarazione di Diliberto sembra a Pacifici tutt’altro che credibili: «Sono esternazioni di facciata.

Un segretario di partito che è andato a stringere la mano a un leader degli hezbollah è responsabile di posizioni del genere. Diliberto faccia piuttosto dichiarazioni di condanna sul terrorismo, su chi ha come progetto politico la cancellazione dello stato d’Israele, come Hamas, o il presidente iraniano Ahmadinejad».

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