Lidea precisa cè già, e cè anche una bozza di identikit dei candidati alle elezioni di primavera per il Comune e la Provincia: «Saranno due indicazioni perfettamente legate da una logica unitaria, in piena sintonia» spiega Enrico Nan, coordinatore regionale di Forza Italia, in occasione del convegno «Quale futuro per Genova» organizzato ieri a Palazzo Tursi dal gruppo consiliare del partito. E aggiunge, di fronte allentusiasmo, ritrovato, del popolo azzurro: «Prima della scelta dei candidati, che in ogni caso sarà meditata, ma non si farà attendere troppo, era nostra intenzione coinvolgere al massimo livello i nostri elettori, iscritti, simpatizzanti. Ci pare, anche dallincontro di oggi, di esserci riusciti. E questo è di grande incitamento per la prossima battaglia elettorale amministrativa».
In effetti, il Salone di rappresentanza della sede del Comune è gremito quando Giuseppe Costa, capogruppo nella Sala rossa, apre il confronto pubblico: «Guardiamoci indietro, prima di guardare avanti. E allora vediamo tutto quello che il centrosinistra al governo della città non ha fatto o ha fatto male, anzi malissimo, per quanto riguarda sicurezza, infrastrutture, servizi sociali, occupazione, traffico, manutenzione e pulizia». Lelenco è infinito, e Costa lo correda di cifre e dati inconfutabili, che derivano direttamente dallesperienza in consiglio comunale «nei dieci anni dellera Pericu».
Si ricollega al «periodo rosso che sarebbe meglio definire periodo nero» anche Roberto Cassinelli, commissario metropolitano del partito, che con labituale aplomb anglosassone snocciola i mali che pesano sulle spalle della gente e fanno presagire, se non si cambia, nuove penalizzazioni proprio ai danni di chi più ha bisogno. Ma è Pasquale Ottonello, presidente della circoscrizione Medio Levante, che alza - in tutti i sensi, anche col tono stentoreo della voce - i toni della polemica nei confronti degli avversari («mai così divisi e in difficoltà come adesso»), ma anche nei confronti di chi, in campo azzurro, non si rende conto di quello che è assolutamente indispensabile per vincere. «Meglio puntare su candidati giovani - tuona Ottonello -, piuttosto che su personaggi delleconomia o dellindustria che, usciti dallazienda, non vogliono andare in pensione e puntano a una carica istituzionale». Interviene lonorevole Osvaldo Napoli. E la platea si infiamma. Sono arrivati, fra gli altri, pronti a dare il loro contributo alla causa in termini di proposte e programmi, il senatore Luigi Grillo, il responsabile regionale enti locali Michele Scandroglio e il consigliere regionale Matteo Rosso. E Napoli, sindaco in Piemonte per sedici anni, sottolinea, riscuotendo largo consenso: «Possiamo anche, perché no?, individuare un candidato sindaco al di fuori della coalizione, purché sia quello giusto, non lamico dellamico che poi sappiamo che perde. La sinistra è alle corde, anche a Genova dove la candidatura del poeta Sanguineti dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che questa volta si può cambiare davvero il volto della città».
Insiste ancora Nan, al microfono: «Forza Italia vuole continuare a essere, a tutti gli effetti, a Genova e in Liguria, il partito della gente.
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