Faceva il giornalista prima di diventare sindaco, e la passione per la carta stampata è rimasta a Boris Johnson, Lord Mayor di Londra. Passione peraltro ottimamente retribuita: riceve 250mila sterline (circa 300mila euro) per tenere una rubrica sul Daily Telegraph, uno dei maggiori quotidiani britannici. Il cospicuo compenso è venuto alla luce in questi giorni in cui la politica inglese è attraversata dalle polemiche sul «doppio lavoro» dei parlamentari. Discussioni che ora coinvolgono anche Johnson.
Il sindaco ha liquidato la faccenda come «chicken feed», spiccioli, monetine. «Scrivo molto in fretta - ha detto Johnson in un'intervista alla Bbc - scriverei comunque la domenica mattina. Se qualcuno mi vuole pagare per questo non ci vedo nulla di male. La cifra? È una minuzia che in parte va in beneficenza». E ha deciso di non rinunciare né alla rubrica né tantomeno al compenso che si aggiunge alle più modeste 140mila sterline percepite come stipendio da primo cittadino.
Era stato il leader conservatore David Cameron (lo stesso partito di Johnson) ad aprire le discussioni sul secondo lavoro dei parlamentari britannici: aveva invitato i membri del partito a rinunciare alle seconde attività per concentrarsi sulla politica in vista delle elezioni. Ora ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco.
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