Erika Falone
Che vicoli e droga siano ormai da tempo - purtroppo - un binomio spesso usato non è una novità.
La novità potrebbero essere invece le «narcosale» che il Consiglio di circoscrizione di centro est ha chiesto di installare proprio in zona vicoli.
Potrebbe non essere lontano quindi il giorno in cui, accanto a «bisagnini» e macellai nei carruggi, potrebbe venire aperto un luogo in cui psicologi e servizi sociali possano occuparsi dei tossicodipendenti, offrendo loro siringhe pulite e un ambiente igienicamente controllato, per impedire che oltre ai danni della droga finiscano poi per ammali di Aids. O che vadano in overdose.
«E' assurdo pensare di creare un spazio dove potersi drogare liberamente - commenta Giovanni Bernabò Brea, capogruppo di Alleanza Nazionale in Comune - e dove quindi favorire un reato, quello dello spaccio, e darla vinta alla droga, rinunciando così al recupero e alla cura del tossicodipendente».
Se «buco libero» sarà davvero, non è ancora stato deciso. Il sindaco, Giuseppe Pericu, ieri pomeriggio nel corso del consiglio comunale ha però risposto che «esistono già esempi europei e ricerche che hanno dimostrato come la creazione non solo di narcosale, ma anche di spazi in cui la droga viene distribuita gratuitamente a chi ne ha bisogno, abbiano dato buoni frutti».
Sulle «stanze del buco», Bernabò Brea continua ad esprimere tutte le sue perplessità. «Il sindaco sembra quindi favorevole a creare posti per drogarsi - ha aggiunto il capogruppo di An -.
Nessuna replica dallo scranno più alto di Tursi. Col sospetto che chi tace acconsenta.
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