«Sinistra ipocrita sui candidati paracadutati»

da Roma

L’accusa che viene dall’opposizione sulle norme che consentiranno la candidatura in più collegi, o anche in tutti, è che così si impedisce il rapporto «territorio-candidato», e che il politico non potrà più rappresentare gli interessi di quel territorio. Si diventerà «turisti della politica», accusa l’opposizione.
E giù interventi a raffica contro questa norma. «È il classico predicare bene e razzolare male», commenta il deputato di An ed ex ministro Maurizio Gasparri. Che su questo tema si è preso la briga di spulciare l’elenco di tutti i deputati dell’Ulivo e scoprire come una buona parte di essi siano stati eletti in collegi «paracadute», lontani dalla loro città di appartenenza. Una lunga tradizione dei partiti di sinistra che hanno sempre considerato «riserva indiana», alcuni collegi per cui i candidati che «dovevano» essere eletti, sono sempre stati messi laddove l’elezione era assicurata.
E così risulta che il romanissimo diessino Famiano Crucianelli è stato eletto a Montecatini; che l’ex ministro del Tesoro Vincenzo Visco (ds), dalla Puglia è finito a Guastalla, in Emilia Romagna; che il lombardo Francesco Monaco, della Margherita, ha trovato i voti per diventare deputato a Perugia.
«Il problema è che io non ci vedo nulla di male perché chi diventa deputato o senatore deve soprattutto rappresentare gli interessi di tutti gli italiani, ma non sopporto l’ipocrisia dei tanti deputati del centrosinistra che ci attaccano su questa norma e sino ad oggi sono stati eletti grazie ad un meccanismo analogo», ribadisce l’ex-ministro Gasparri, che continua a spulciare il suo lungo elenco. «Ermete Realacci della Margherita, da Frosinone è stato paracadutato a Pisa; Sergio D’Antoni, romano di adozione, siciliano di nascita ma anche per legami politici, ha trovato il suo seggio alla Camera grazie alle elezioni a Ischia». Gasparri non risparmia nessuno e punta il dito soprattutto su quanti in questi giorni attaccano la riforma elettorale: «Non parliamo della famiglia Cossutta: Armando, il padre, milanese, è accolto, nel blindatissimo collegio di Urbino; la figlia Maura ha trovato il suo seggio elettorale a Cascina, in provincia di Pisa. Il sardo del Pdc, Oliviero Diliberto deve ringraziare gli elettori di Scandiano, in Emilia Romagna; l’altro sardo diessino, Gavino Angius, che la volta scorsa era stato eletto a Rieti, l’ultima elezione ha trovato consenso a Orvieto».
Un elenco che potrebbe continuare ancora: da Fiorello Cortiana ad Andrea Manzella, passando per Nando Dalla Chiesa. E che vede anche molti eletti nelle liste proporzionali.

«È famoso il caso di Sergio Mattarella, padre del Mattarellum che doveva lasciare in Sicilia il posto a Enzo Bianco e a Salvatore Cardinale, per cui la Margherita lo ha candidato in Trentino.
«Insomma - conclude Gasparri - poche lezioni di morale da parte di quanti già da tempo fanno i «turisti» della politica».

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