nostro inviato allAquila
Dal resort di Tortoreto si sposta a Roma lepicentro del terremoto politico sullo sfollato di lusso, il sindaco dellAquila, Massimo Cialente. Interrogazioni parlamentari, richieste di dimissioni, attacchi durissimi provenienti dai deputati, senatori e consiglieri comunali: eccola londa durto che sta facendo tremare la poltrona e limmagine del primo cittadino del capoluogo abruzzese sorpreso dal Giornale a «bazzicare» una villetta da 400mila euro che ospita la sua famiglia, villetta ricavata sulla costa in un esclusivo residence a Tortoreto dove hanno trovato alloggio anche numerose persone imparentate alla moglie dello stesso esponente del Pd.
I primi a fare fuoco su Cialente sono stati i senatori del Pdl, Domenico Gramazio e Giovanbattista Caligiuri, firmatari di uninterpellanza urgente al ministro dellInterno, Roberto Maroni, finalizzata a chiarire i retroscena dellassegnazione. «Chiediamo di conoscere scrivono gli interroganti - se lappartamento rientra nelle strutture per le quali la protezione civile paga lalloggiamento di cittadini terremotati e di quali benefici usufruisce la famiglia del sindaco che sembra sia costituita, tra cognati e parenti, di oltre trenta persone alloggiate nello stesso residence». Gramazio e Caligiuri chiedono lumi sulla «straordinaria coincidenza» che vede non solo la famiglia del sindaco ma tutti i parenti della moglie usufruire di porzioni immobiliari costosissime, ricche di comfort, ubicate accanto a piscine circondate da palme e fiori. «Mentre migliaia di concittadini del sindaco soffrono sotto le tende, lui riesce nellimpresa di farsi dare questi immobili. Occorre fare chiarezza, su queste cose non si scherza». Analoga interrogazione lha presentata il deputato del Pdl Amedeo Laboccetta che ha sollecitato il ministro ad approfondire le fasi della consegna degli alloggi extralusso da parte della Protezione civile e i rapporti del sindaco con i costruttori aquilani che hanno realizzato la struttura di Tortoreto. Nel mentre preannuncia uninterpellanza anche Daniela Santanchè, Filippo Ascierto, deputato Pdl, nel suo atto ispettivo si dice «esterrefatto dallazione del sindaco» che al di là della vera o non vera corsia preferenziale riservata a lui e ai parenti della moglie, «avrebbe dovuto comunque rinunciare allassegnazione, proprio per dare il buon esempio rispetto a tanti concittadini che non hanno la possibilità di rinfrescarsi a bordo piscina o di dormire in comode suite con aria condizionata». La scossa politica rimbalza allAquila dove più consiglieri comunali incalzano Cialente, reo daver dato un cattivo esempio. Il più duro è Enrico Verini del Pdl: «Il peggior sindaco della storia dellAquila si conferma tale. Quando ho letto il Giornale ho pensato: ora basta, si deve dimettere, ma solo dopo aver lasciato ad altri sfollati gli immobili che occupa. È immorale il suo comportamento di fronte a tanta sofferenza. Con quale coraggio parla a difesa degli sfollati?». Vito Colonna, consigliere comunale Pdl, non è da meno: «Le istituzioni sono le prime che dovrebbero dare lesempio. Se il popolo vive sotto una tenda, Cialente non può vivere a quel modo. Non ci sono giustificazioni, chiariremo la faccenda in consiglio comunale. Non so che altro dire, mi sento in imbarazzo per lui. Lo invito pubblicamente a lasciare Tortoreto per venire a dormire a piazza dArmi». Emanuele Imprudente dellMpa è senza parole: «Non voglio commentare, non so che pensare. Dico solo che non possono esistere cittadini di serie A e serie B. Se la vicenda venisse confermata, sarebbe, come dire... deplorevole. È una cosa assurda...». Lapidario Enzo Lombardi, presidente della commissione di garanzia del Comune: «Ci sono cose che in politica possono dar adito a brutti pensieri, specie in una situazione di sofferenza diffusa. Accettare quella villa quando in migliaia vivono sotto una tenda, be forse è stato un errore di valutazione da parte sua». Di Cialente, cioè. In imbarazzo anche Franco Colonna, rappresentante di una lista civica con simpatie Idv: «Non so come stanno le cose, ma tutti avrebbero dovuto evitare queste cose, tutti avrebbero dovuto dare il buon esempio, dalla Protezione civile al sindaco e per finire, eventualmente, ai costruttori del residence». Pierluigi Biondi, sindaco di Villa SantAngelo, paese disintegrato dal sisma, legge e rilegge il Giornale: «Preferisco non aprire bocca sennò dico cose sconvenienti. Ecco, questa è la roulotte in cui dormo. Laria condizionata non cè, devo aspettare il buio per rinfrescarla. E ho detto tutto...».
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