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Un sito internet per cercare gli sposini scomparsi

Un sito internet per contribuire alle ricerche dei quattordici passeggeri dell’aereo disperso in Venezuela nei pressi di Caracas. Lo hanno realizzato i colleghi di Stefano Fragione, il romano disperso insieme alla moglie Fabiola Napoli mentre erano in viaggio di nozze nel paese sudamericano e si stavano dirigendo in volo verso l’isola di Los Roques.
Il sito www.stefanoefabiola.org, che sarà attivo da oggi, «ha - come spiega il collega di Stefano e portavoce delle famiglie degli sposi, Orazio Platania - una chat e un blog. In questo modo chi ha notizie sulle ricerche o intende aiutarci potrà comunicare con noi». Platania ha poi aggiunto: «Tra oggi e domani (tra ieri e oggi, ndr) si deciderà della partenza dei familiari per il Venezuela» grazie ai quattro biglietti (due per famiglia) messi a disposizione da Alitalia. «So che si sta facendo molto per le ricerche ma chiedo ai politici e al governo di fare qualcosa in più - ha detto Platania - nel momento in cui fossero ritrovati i resti ci metteremmo l’anima in pace». Platania non esclude neanche l’ipotesi di un atto terroristico.
«Il dirottamento è un’ipotesi remota ma non va esclusa - ha aggiunto - visto che realmente l’aereo non si trova. O c’è stato un ammaraggio perfetto durante il quale non si è spaccato nessuna parte dell’aereo o bisogna prendere in considerazione qualsiasi ipotesi. Ho fatto delle ricerche - ha spiegato Platania - e ci sono episodi simili nella stessa tratta. Ad esempio nel 1997 sparì un aereo e dopo una settimana trovarono i corpi in mare dei passeggeri sgozzati e senza acqua nei polmoni. Come si spiegherebbe un atto simile? Per i traffici di droga».

In ogni caso, dice Platania, che ieri è anche andato alla trasmissione televisiva di Giancarlo Magalli «Piazza Grande», «è meglio andare a verificare di persona come e se le ricerche stanno continuando anche se credo che su questo ci stiano dicendo la verità». Gli amici della coppia romana lanciano un nuovo appello perché le ricerche continuino e perchè «qualcun altro al Governo si impegni a fare un po’ di più».

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