Sky porta in passerella l’escort anti Cav

Il momento più alto arriva subito. «Perché è così facile diventare una escort?» domanda Maria Latella. Risposta di Nadia Macrì: «Eh, ti viene di natura...». Ma no, anzi. Il momento più alto è il finale: «C’è qualcosa che non rifarebbe?», «Andare dai pm, ah ah, no, scherzavo... Non so... No». O forse l’altro passaggio, in cui la regina dell’Intervista chiede: «Aveva familiarità con le guardie del corpo del premier?» e la reginetta ridacchia: «Sì, erano tutti belli».
Dopo averla vista in uno degli infiniti passaggi su Sky Tg24, Niccolò Ghedini s’è arrabbiato paventando azioni legali. Perché la 28enne di Reggio Emilia è tornata a dire cose «già smentite dai fatti e da numerosissime dichiarazioni testimoniali», mica sulla sua frequentatissima bacheca Facebook, no, ma su una vetrina come la tv di Murdoch, che l’ha riproposta ossessivamente per tutto il giorno. Eppure, per la serie come ci si riduce, qui ci sarebbe stato al massimo da ridere per non piangere. Tanto per cominciare lei, la Latella: già biografa ufficiale di Veronica Lario, costretta ad aggiornare la biografia dopo che la moglie del premier le fece bucare la notizia della carriera annunciando su Repubblica di voler divorziare, ora, potenza dell’antiberlusconismo, è passata dallo scandaglio della realtà sociopolitica con ospiti come Eco e De Bortoli, ministri e leader di opposizione, al vorreimanonposso scandagliare la vita privata del Cav con una ragazza così affidabile che pure sua madre ha preso le distanze: «Nadia? Che s’è inventata questa volta?».
Ci prova, Maria, a presentarla come una roba seria: «Ci è sembrata una testimone importante». Già, ma di che? Dell’inchiesta in corso «qui non possiamo parlare». Quindi? «Testimone di quel che scatta nella testa di una ragazza di 28 anni» dice all’inizio. «Testimone di questi anni italiani» corregge alla fine. Boh, insomma, fate un po’ voi, l’importante è che questa «intervista in esclusiva» mette in fila tutte le parole chiave: Berlusconi, feste, minorenni, 5mila euro. Già sentite ma che importa, repetita iuvant anche se fra le suddette parole c’è il vuoto. Domanda: «Come è entrata in contatto col prestigioso mondo da favola del quale poi ha parlato?». Risposta: «Giravo sempre da sola in macchina...». Domanda pregnante: «Che macchina aveva?», risposta fiera: «Mercedes Classe A». Eh, mica scherzi. Quindi? C’era una volta un semaforo: «Un giorno mi fermai a un semaforo e poi da lì, non so, fu una cosa eccitante». Ma che cosa? «Mi fermò un ragazzo», «Un bel ragazzo?», «Sì, sui 30 anni, mi disse: “Sei bella, vuoi farmi compagnia?”, e io: “Sì sì, va bene”». Altro che principe azzurro e scarpetta, dalla Classe A alla busta con 5mila euro il passo è breve quanto ritrovarsi nella stessa sera prima «a casa di Lele Mora a guardare il Tg di Fede» e poi «negli studi del Tg4 ad aspettare che Fede finisse di leggere il tg» e qui delle due l’una: o il Tg4 è lunghissimo oppure quando vedono Mora i taxi inseriscono il teletrasporto.
Il resto sono «curiosità di colore», come dice Latella. La coordinatrice delle serate, «una ragazza bionda bella che lavora in tv ed è nota» epperò che peccato «ora non mi ricordo il nome». Il premier che telefona in persona a Nadia e le fa: «Sono il sogno degli italiani». Il sogno di Villa Certosa, «era una cosa bellissima essere a casa del presidente».

Fino alla delusione finale, perché «ero andata lì per i 5mila euro», sì, però «col premier mi ero confidata, speravo mi aiutasse», e invece, «forse ho sbagliato: non dovevo presentarmi come escort, ma dire che volevo fare tv». Per una mezzoretta ci ha pensato la Latella.

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