Cortei, concerti, convegni, mostre e film: un grande barnum, insomma, da allestire il mese prossimo per la celebrazione del mezzo secolo dai moti di Genova del 30 giugno 1960, piazza De Ferrari trasformata in campo di battaglia, portuali contro poliziotti, caroselli di jeep, fumogeni, assalti, feriti, caos. Che si rivelò determinante per impedire il congresso del Movimento sociale italiano a Genova, città Medaglia doro della Resistenza, e per dare una vigorosa spallata al governo Tambroni. Storia nota. Ora anche sul punto di essere celebrata a Genova con una serie di eventi, «per non dimenticare». Giusto. Quante volte labbiamo sentito dire, questo «per non dimenticare», a proposito, ma spesso, troppo spesso, anche a sproposito.
Il fatto è che «per non dimenticare», proprio per non ridurlo miseramente a slogan, deve valere per tutto il passato, non solo per quello che fa più comodo, e che oggi, a distanza di decenni, viene ripescato dalla memoria non per riflettere sulla Storia e ricucire le divisioni, ma per combattere i contemporanei. (...)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.