I limiti di velocità a 70 chilometri all’ora scattano davvero. La legge ha tardato ad arrivare, per un attimo si è pensato non se ne facesse più nulla, ma la Provincia è finalmente pronta a partire con i divieti anti smog. Da sola, almeno per ora. Le lettere inviate ad Autostrade, Anas e Serravalle per estendere i rallentamenti non hanno ricevuto ancora nessuna risposta e quindi i limiti scatteranno solo sulle strade di competenza provinciale: la Paullese, la Val Tidone, la Rho-Monza e la Milano-Meda, dove già il limite è stata abbassato a 80 all’ora per ragioni di sicurezza. Nei prossimi giorni le nuove regole saranno applicate anche sulla Serravalle: «Faremo tutte le verifiche del caso - spiegano i membri del cda - e poi seguiremo l’indicazione della Provincia». Da questa mattina i tecnici di Palazzo Isimbardi cominceranno a montare un centinaio di cartelli catarifrangenti con l’indicazione dei 70 km orari: fino a ieri erano accatastati nella casa cantonale di Palazzolo e, nei prossimi due giorni, saranno installati. Fino a quanto la segnaletica non sarà al completo non ci sarà nessuna multa, solo controlli e inviti a rallentare. Poi, da giovedì, si abbandonerà la linea soft e si comincerà con le sanzioni, in base a quanto previsto dal codice della strada: da un minimo di 74 euro a un massimo di 296 euro, in base alla velocità che rileverà l’autovelox. Il divieto di oltrepassare i 70 all’ora, si legge nell’ordinanza, proseguirà fino al 15 marzo. Per rendere efficace sul serio il provvedimento, l’ideale sarebbe applicare i limiti anche sulla tangenziali e sulle altre arterie stradali. «Aspettiamo le risposte delle società autostradali precisa il presidente della Provincia Guido Podestà - . Per ora abbiamo ricevuto la lettera del prefetto». Lettera che appoggia l’iniziativa della Provincia. Se il provvedimento ha tardato a decollare è semplicemente perché Palazzo Isimbardi si sta muovendo su un terreno nuovo, che va oltre le competenze provinciali: «Noi, come ente, non abbiamo competenze sulla salute dei cittadini. Per questo ho informato il prefetto su quello che stiamo facendo. Certo, sarebbe stato più facile non fare nulla e nascondersi rispetto all’esigenza dei cittadini e al loro diritto di avere un’aria pulita ». In sostanza la Provincia si è offerta di coordinare le varie iniziative ma per mettere d’accordo tutti ci vuole tempo e non è come dirlo. Dalla sua Podestà ha la squadra dei sindaci dell’hinterland che aspettano solo un via libera per procedere con i divieti nelle (poche) strade ad alto o medio scorrimento di loro competenza. Oggi, al tavolo convocato per studiare le politiche anti smog, si farà il punto sull’emergenza. E, al di là dell’sos smog, si comincerà a parlare, di settimana in settimana, anche di politiche a medio e lungo termine per combattere lo smog: ad esempio il potenziamento delle vie navigabili o il lavaggio delle strade per eliminare le tracce di Pm10. «Abbiamo anche intenzione di stabilire delle regole per il trasporto delle merci» annuncia Podestà.
Al tavolo infatti, oltre a una decina di sindaci dei comuni attorno a Milano, oltre ai tecnici e agli esponenti del Codacons, siedono anche i rappresentanti dei commercianti, con i quali si contribuirà a trovare un accordo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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