Sulle ordinanze anti smog cè chi dimostra più coraggio rispetto alla Provincia di Milano. È il sindaco di Saronno (Varese), Luciano Porro. Mentre il presidente di Palazzo Isimbardi, Guido Podestà, ha deciso di non prorogare i limiti a 70 allora sulle provinciali (il divieto scade oggi), Porro va avanti per la sua strada. E prolungherà fino alla metà di aprile il divieto di superare i 30 chilometri allora in città. Con tanto di controlli e multe. Il motivo? «Le condizioni del Pm10 non sono positive nonostante la pioggia e il vento». Quindi Saronno prosegue con le restrizioni anti smog così come già aveva fatto (unico in tutta la Lombardia assieme a Milano) con la domenica a piedi. «Sul traffico le ordinanze servono solo per far fronte allemergenza - sostiene Giorgio Oldrini, sindaco di Sesto San Giovanni parlando a nome della maggioranza dei sindaci dellhinterland -. Contro lo smog serve un intervento più ampio, coordinato e pianificato tempo prima». E in tal proposito la Provincia ha dato la propria disponibilità a fare da regia delle iniziative.
Ieri i sindaci dellhinterland, i rappresentanti di Provincia e Comune e il prefetto si sono riuniti anche per parlare di un altro tipo di ordinanze: quelle sulla sicurezza. Il vicesindaco Riccardo De Corato ha presentato il risultati di Milano, dove le ordinanze contro la prostituzione e la droga hanno dimezzato il numero dei reati. In netto calo labuso di alcol tra gli adolescenti. «Per quanto riguarda le ordinanze anti degrado - interviene De Corato - sono state emesse 30mila multe dal 2008 ad oggi». Buoni anche gli effetti delle ordinanze a Sesto San Giovanni, dove i divieti hanno permesso di chiudere un locale notturno, covo di spacciatori e palco per risse e malavita. «Ci sono situazioni in cui le ordinanze sono uno strumento utilissimo - è intervenuto il prefetto Gian Valerio Lombardi - Limportante è evitarne il ricorso in situazioni che potrebbero essere effettuate con altri strumenti».
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