Snaidero: «Dati incoraggianti, ma è difficile tornare al 2007»

MilanoStiamo attraversando il tunnel a velocità ridotta». Così Roberto Snaidero (rieletto alla presidenza di FederlegnoArredo dopo l’improvvisa scomparsa di Rosario Messina) si è rivolto all’assise della federazione svoltasi ieri. I dati anticipati da Snaidero, tuttavia, aprono a un moderato ottimismo: il macrosistema legno-arredo, infatti, ha chiuso il 2010 con un fatturato a 33,5 miliardi di euro (+1,9% sul 2009).
Per la cronaca, manca un 18% tondo per tornare ai livelli del 2007. Decisamente meglio i primi due mesi del 2011, con l’export in crescita del 9%, anche se l’altra faccia della medaglia dice inesorabilmente che il mercato nazionale ha lasciato per strada un altro 6,6%.
«Per questo - aggiunge Snaidero - dobbiamo continuare a puntare soprattutto sull’internazionalizzazione. È un imperativo, una priorità assoluta. Abbiamo molte iniziative in corso: missioni nei Paesi emergenti, i Saloni Worldwide a Mosca in ottobre, progetti interessanti per il mercato turco, cinese e Usa nel 2012».
Quindi il dibattito: «Mondi nuovi, mercati da rinnovare» - moderatore Paolo del Debbio - con Massimo Calearo (consigliere del premier Silvio Berlusconi per il commercio estero ), Giovanni Cobolli Gigli (presidente di Federdistribuzione) e Carlo Guglielmi (presidente di Cosmit, la controllata Federlegno). Assente il ministro Maurizio Sacconi per un’improvvisa indisposizione, Calearo, provocato da Snaidero («abbiamo una grande forza ma non ce la facciamo da soli... da tempo non c’è un viceministro al Commercio estero») ha rassicurato la platea: «Presto andrò a parlare con i vertici Ice su espresso incarico del presidente Berlusconi. Purtroppo in Italia ciò che è pubblico è di nessuno, mentre il privato è mio... Per fare le cose bisogna conoscerle, eliminando gli sprechi. Auspico missioni all’estero meno di facciata e più di business. Purtroppo noi italiani non sappiamo fare squadra. Avete tutto il mio impegno personale. Organizzerò a breve un incontro tra una vostra delegazione e il presidente del Consiglio. Mettete a punto poche idee, ma chiare, e noi le porteremo avanti». Cobolli Gigli, ha fotografato «una situazione molto complicata per i consumi, in fase piatta dal 2001 con un reddito pro capite in forte calo».


Durissimo, infine, l’intervento di Carlo Guglielmi, neo commendatore: «All’onorificenza avrei preferito la cancellazione del comma (inserito nel dl sviluppo, ndr) che incoraggia i “ladri di progetti”. È inaccettabile che ci rubino l’intelligenza. Ma è ancora più grave che ce la rubi lo Stato». Del nuovo statuto delle imprese, in dirittura d’arrivo, ha parlato l’onorevole Raffaello Vignali.

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