Soccorsi in mare agli immigrati: accordo fra Italia e Malta

Tutti gli immigrati soccorsi in mare saranno trasferiti verso "il porto più vicino e sicuro". E' questo l'accordo, secondo quanto si apprende da fonti vicine al governo di La Valletta, raggiunto tra Italia e Malta dopo il braccio di ferro sulla nave Pinar

La Valletta - Tutti gli immigrati soccorsi in mare saranno trasferiti verso "il porto più vicino e sicuro". E' questo l'accordo, secondo quanto si apprende da fonti vicine al governo di La Valletta, raggiunto tra Italia e Malta dopo il braccio di ferro sulla nave Pinar e su dove devono essere portati i clandestini recuperati in mare.

Le trattative, sostengono le fonti, sono state condotte a Varsavia, dove ha sede Frontex (l'agenzia europea per il controllo delle frontiere), negli ultimi giorni e si sono sbloccate dopo il colloquio, giovedì a Bruxelles, tra il ministro maltese Carmelo Mifsud Bonnici e quello italiano Roberto Maroni. L'intesa prevede anche che a partire da questa settimana inizieranno i pattugliamenti congiunti nel Mediterraneo, sotto la guida di Frontex. Si tratta della missione denominata 'Nautilus IV', che sarebbe dovuta partire in realtà il 1 aprile.

Sarà Frontex, sostengono sempre le fonti maltesi, a coprire tutte le spese dei pattugliamenti che vedranno impegnati oltre alle marine e le forze aeree d'Italia e di Malta, anche quelle di Francia, Grecia, Spagna, Germania, Lussemburgo e Finlandia.

La copertura finanziaria è di circa 10 milioni di euro. La missione, sostiene Malta, sarà coordinata da un centro di operazioni a La Valletta dove sarà presente anche un pool di esperti dell'Ue, che assisteranno alle operazioni.

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