Dopo che Hillary Clinton ha detto no alla direttrice di Vogue Anne Wintour per una copertina con foto di Annie Leibovitz, a New York è tutto un disdire interviste, partecipazioni a programmi televisivi, incontri pubblici, presentazioni nelle librerie e conferenze. Non cè personaggio, e non solo quelli di primo piano, che non voglia dire il suo «no» a qualcuno.
Il nuovo status symbol doltreoceano è negarsi, negarsi, negarsi sempre. Gente che fino a ieri sguinzagliava press agent e uffici stampa alla ricerca di un trafiletto a pagina 55, adesso rifiuta un servizio con foto in apertura sul New York Times. La nuova mania da vip, qualcosa di simile al nostrano «mi si nota più se non vado» di Nanni Moretti, ha contagiato anche gli scrittori.
Fatto strano, perché uno che non appare mai non si capisce quale vantaggio possa avere nel continuare a non apparire. Ma tantè. Gli status symbol non si discutono. Hillary detta legge.
Non cè più uno straccio di pennivendolo in tutta Manhattan che voglia partecipare allo show di Oprah Winfrey, la giornalista che mette il bollino rosso sul libro e quello per magia scala le vette delle classifiche. Stanno battendo perfino il Bronx in cerca di qualche scrittore dimenticato dalla critica, qualcuno con un romanzo nel cassetto dagli anni Cinquanta. Andrebbe bene perfino un reduce del Vietnam che non sia ancora riuscito a pubblicare le sue memorie. Niente da fare. Nessuno si vuole mostrare, per non apparire poco credibile.
Il fenomeno dilaga anche in Italia. Bruno Vespa fa fatica a riempire i suoi divanetti bianchi. Mentana è in crisi. Bignardi, Gad Lerner, Chiambretti si guardano intorno. Gli intellettuali latitano. I giornalisti si negano. Ah, i bei tempi quando Costanzo aveva la fila di sedicenti scrittori con il libro in mano. Adesso perfino Alessandro Meluzzi (quello con il ciuffo), Paolo Crepet (quello con il golfino) e il criminologo Francesco Bruno (quello con la barba) hanno dato forfait. Matone, Palombelli, Bevilacqua, Klaus Davi... i tuttologi sono scomparsi dal video e anche i politici cercano di darsela a gambe. La moglie di Mastella? Ma chi lha vista. Il figlio di Mastella? È tornato nella villa con piscina a forma di cozza e ha deciso di non rilasciare più interviste. Gli altri, quelli che sgomitano per entrare nel pastone del Tg1 e quelli che chiamano i giornali per entrare nella nota politica del giorno? Come per incanto si sono dileguati. Se si nega Hillary, figurati loro.
Driiin. Argh, che ore sono? È tardissimo, forza forza. Si fa tardi. Doccia, caffè. Vestirsi, vestirsi, veloci. Troppo bello per essere vero. Infatti era solo un sogno.
caterina.soffici@ilgiornale.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.