Madrid Lex segretario generale della Nato, nonché ex rappresentante della politica estera dellUnione Europea, Javier Solana, ha fatto ieri una figuraccia memorabile. Attingendo a non si sa quali «affidabili» fonti dinformazione di Gerusalemme («amici fidati e informati», ha detto), ha usato Twitter (mezzo di comunicazione rapido e di gran moda) per render noto al mondo che Ariel Sharon, già capo del governo israeliano e da quasi sei anni in coma in seguito a un ictus cerebrale, era morto.
Solana era proprio convinto di quanto andava dicendo, e ha diffuso una sorta di commosso necrologio personale: «Quante durissime riunioni abbiamo fatto», riferendosi agli anni in cui era impegnato negli estenuanti colloqui per risolvere il nodo israelo-palestinese. Peccato che non abbia seguito la basiulare regola in base a cui le notizie devono sempre essere verificate prima di esser pubblicate. Lo ha fatto per lui un giornalista del quotidiano israeliano Haaretz, che ha contattato i familiari di Sharon.
A Solana è così toccato limbarazzante comoito di smentire se stesso e di scusarsi ripetutamente: con la famiglia di Sharon e con i molti che hanno preso per vera la sua tecnologica «bufala».
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