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Il solito regalo Di Natale e adesso l’Udinese ci prova

Attaccante decisivo, con Quagliarella è coppia gol

da Udine

«Battiamoli, così li eliminiamo dalla corsa Champions». A Cesare Prandelli l'Udinese ha però rubato l'idea della vigilia: abbattuta la Fiorentina, in capo ad una partita di rara bellezza per le abitudini del campionato italiano, i bianconeri friulani tornano nuovamente in lizza per l'Europa che conta davvero. Superata senza danni apparenti la crisetta fisiologica, coincisa con le mensilità di gennaio-febbraio (con annessa eliminazione dalla Coppa Italia ad opera del Catania) e ritrovata l'antica brillantezza, la formazione di Pasquale Marino ha ripreso a marciare a ritmi forsennati: con 10 punti nell'ultimo poker di gare, Di Natale e soci si sono così nuovamente arrampicati verso quel quarto posto che potrebbe regalare, per la seconda volta nella storia del club gestito dal 1986 dalla famiglia Pozzo, l'opportunità di misurarsi con il gotha del calcio continentale. Accedendo, contemporaneamente, a copiosi proventi economici, risvolti non trascurabili per una società di provincia che vanta, comunque, anche altre sei campagne legate alla Coppa Uefa. Risalire sul treno dei desideri nella giornata delle emergenze e delle nazionali che ti saccheggiano le truppe, è stata un'altra grande conquista della squadra di Pasquale Marino. Perché, se la Fiorentina era orfana di Liverani e Mutu, il mister di Marsala ha avuto una settimana di tempo e di lavoro per ripensare una difesa spolpata dagli infortuni a catena (oltre a Felipe mancavano anche gli altri due specialisti di retrovia Coda e Zapata): e, a giudicare dalle impeccabili risposte del trio Ferronetti-Zapotocny-Lukovic, il mister dev'essersi spiegato alla perfezione. Il lavoro e l'applicazione, insomma, pagano sempre. E quando lo svizzero-turco Gokhan Inler, autentica rivelazione del torneo, si erge a gran signore del centrocampo, contrastando, muovendo palla, andando a bersaglio e assistendo i compagni con meravigliosa semplicità balistica (stavolta è Di Natale a ringraziare per l'attenzione), i conti tornano in maniera automatica. Anche perché, in fase di finalizzazione, due stoccatori della qualità di Di Natale e Quagliarella rappresentano garanzie di successo. Quindici le reti sinora timbrate dal capitano, dieci quelle del «guaglione» di Castellammare di Stabia: il lavoro di possesso e di preparazione del gruppo (non trascurabile il moto perpetuo di Pepe, terza punta del tridente offensivo) trova dunque una coppia di degni esecutori.
Nonostante il trend favorevole, però, il clan bianconero continua a sposare una prudenza contadina. «Ogni volta che abbiamo parlato di Champions, ci ha portato sfortuna - prova a depistare Marino - perciò non intendo fare programmi a lunga scadenza, ma concentrarmi soltanto sulla prossima gara di Siena».

«Non mi hanno ancora regalato una palla di vetro: perciò aspettiamo sette giornate e vi dirò tutto - glissa il dg Leonardi - anche se ricordo che, l'anno della prima Champions League, a questo punto della stagione, avevamo tre punti in meno».

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