Solo il 21 per cento delle donne nel Lazio utilizza la pillola. E spesso se la dimentica

Sicurezza, semplicità nell’utilizzo, un basso dosaggio ormonale e una buona tollerabilità, ma anche effetti collaterali blandi per vivere la propria sessualità con serenità e senza ansia. Queste le caratteristiche del contraccettivo ottimale, secondo la fotografia che emerge dall’indagine «Le donne e la contraccezione in Italia», presentata ieri nella Capitale e condotta da GfK Eurisko, su un campione di 2205 donne, di età compresa tra i 18 e i 45 anni. Nel dettaglio, l’analisi evidenzia che il 28 per cento delle donne assume contraccettivi ormonali, come la pillola (23%, anche se solo l’11 si ricorda sempre di prenderla), il cerotto (4%) e l’anello vaginale (1%), mentre il 26 per cento utilizza altre precauzioni non estro-progestiniche, quali il preservativo e la spirale. E ancora. Lo studio rileva, inoltre, che un’ampia fascia del gentil sesso non fa uso di alcun contraccettivo (46%), perché dichiara di non averne bisogno. In particolare, nel Lazio, solo 21 cittadine su 100 scelgono la pillola come metodo di contraccezione. Un dato debole, a conferma che l’ansia da dimenticanza gioca un ruolo fondamentale nella scelta del contraccettivo: infatti il 42 per cento delle intervistate confessa di dimenticare di prenderla spesso, il 43 raramente, e solo il 15 per cento dichiara di ricordarsi di assumerla sempre. Vale a dire che, quasi 9 donne su 10, non rispettano l’appuntamento quotidiano con la pillola. Nel panorama della contraccezione, è il ginecologo che deve affiancare la paziente nella scelta del metodo da utilizzare, attraverso un percorso di informazione. «Il medico deve osservare e ascoltare la donna - dice Chiara Benedetto, direttore del dipartimento di Ginecologia dell’università di Torino -, in modo da fare emergere le reali aspettative e gli eventuali timori, educandola, al tempo stesso, sui metodi contraccettivi.

Infatti, molte signore - continua - neanche sanno cosa sia l’anello vaginale, che offre, peraltro, vari vantaggi rispetto alla pillola, come una scadenza mensile e non quotidiana, oltre a un dosaggio ormonale più basso».

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