Solo lo Stato un anno fa poteva garantire Alitalia

Giancarlo Cimoli ha annunciato trattative con
società straniere specializzate per ipotecare la flotta di proprietà e ottenere in cambio la cifra che permetterà di restituire il prestito ponte da 400 milioni di euro autorizzato lo scorso anno dall’Unione europea. Un quesito: se il nuovo prestito serve a pagare il vecchio prestito, non si poteva evitare un passaggio e dare, già lo scorso anno, in garanzia il patrimonio di 126 aerei? Spesso la politica di rimborsare un prestito con un altro prestito è solo costosa. E dando la sua autorizzazione al finanziamento temporaneo, Bruxelles pose all’Alitalia una serie di rigorosi vincoli allo sviluppo che, con un’operazione gestita in autonomia, non ci sarebbero stati. Alitalia, interpellata, ha dato una risposta che indica la gravità dello stato in cui versava un anno fa: nemmeno le garanzie reali sugli aerei venivano considerate sufficienti, poichè la flotta di una compagnia traballante ha un valore più precario di quella di una compagnia solida. Solo la garanzia dello Stato è stata in grado di far affluire i fondi, costati un tasso annuo del 4,43%.

La compagnia ha annunciato per domani un incontro con gli analisti finanziari, ai quali saranno illustrate le nuove linee del piano industriale. In parallelo continuano i colloqui con le banche con le quali si stanno mettendo a punto entità e modalità dell’ormai imminente aumento di capitale.

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