Roma - Meno fiducia nel governo e più nei
Ds, che a Firenze hanno dato l'addio alla Quercia puntando al Partito
democratico. Che, non ancora nato ma forte di notevole aspettavive e grande visibilità mediatica, raccoglie un indice di fiducia del
27%, ancora lontana dall'"oltre 30%" che è la base minima per poter pensare subito in grande.
Lo rileva un sondaggio condotto da Ipr Marketing per
Repubblica.it. I dati vedono anche Romano Prodi ottenere lo stesso, basso,
livello di fiducia di un mese fa (42%), ma l'esecutivo è in calo del
4%, dal 46% al 42%, mentre nel luglio del 2006, ad inizio legislatura,
era al 63%.
L'indice della fiducia nel partito di Piero Fassino si impenna,
cinque punti percentuali in più rispetto ad un mese fa. La Quercia
passa dal 43% al 48%, confermandosi il partito che riscuote maggiore
fiducia. Alle spalle della Quercia si piazza Forza Italia in leggero
calo (dal 42% al 41%). Stabile la Margherita che conserva la quarta
posizione con il 40%. Va registrata, invece, l'impennata dello Sdi (in
procinto di diventare Psi). La formazione di Enrico Boselli, infatti,
passa dall'8% al 22%. Nel gradimento non va altrettanto bene
all'Italia dei Valori (27%, -3%), a Rifondazione (26%, -4%), ai Verdi
(26%, -5%). E neanche all'Udc di Pier Ferdinando Casini che lascia sul
terreno due punti: dal 28% al 26%.
Ministri giù Tornando al governo, tra i ministri, Massimo D'Alema, pur restando il più gradito, scende dal 66% di un mese fa al 60% di oggi. Due punti percentuali in più di Giuliano Amato che mantiene il secondo posto (al 58%). Crollo anche per Rosy Bindi e Barbara Pollastrini. che perdono 9 punti percentuali rispetto al sondaggio di marzo.
Male anche Livia Turco (49%, -4%), Giovanna Melandri (55%, -5%), Antonio Di Pietro (dal 54% di un mese fa al 50 di oggi). Segno più invece per Emma Bonino che sale dal 52% al 56%. Mentre resta stabile al sesto posto il ministro del Lavoro Cesare Damiano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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