Cronache

«Sono una Miss a vele spiegate»

«Sono una Miss a vele spiegate»

Miss Over in salsa Regate Pirelli, a fare le drizze senza rovinarsi il french, «freschissimo di manicure» 'sto Pirelli marca ferie e salta sul Key West degli amici Andrea Franco e Roberto Vaccarone. Unica donna dell'equipaggio che di timoniere fa Rinaldo Agostini, già coordinatore della squadra olimpica di vela a Sydney, gioca di leggerezza su un mare che ha sempre cavalcato tra surf e vela. Altra Lucia quella sulla banchina del porto di Santa Margherita Ligure, che arrota i bicipiti e infila i guanti per non guastarsi le unghie. Affascinante contraddizione? Capito niente. Lei sorride smagliante, vanta un passato da sportivissima, «ho insegnato per anni vela e windsurf nei villaggi; ho anche ripreso a sciare e mi alleno ogni sera con gli attrezzi»; ma il suo mondo, lo confessa, resta lo spettacolo. Tra palco e realtà, seconda nel 2008 a Miss mamma italiana, l'hanno successivo si aggiudica il titolo di Miss Over. Un po' fotomodella, un po' presentatrice, un po' giornalista, un po' sulle copertine dei gialli Mondadori, un po' da calendario, già selezionata per l'Isola dei famosi cui dice no, che mica può prendersi due mesi così dal lavoro. Eccola fiondata in quel di Santa per le regate più glamour dell'anno. Un caso? Beh, lei dice che sul Key West ce l'ha portata Franco, «vado a vela con lui da vent'anni», ma il contorno non è male e accidenti se invoglia. Il loro è il terzo gruppo, «quello delle barche più piccole», otto a bordo con Lucia, alla faccia di chi dice che una donna in barca porti sfiga. È reduce dal primo giorno di regata, capelli raccolti, t-shirt blu d'ordinanza e short, provata quanto basta, ma esplosiva. Intorno alta concentrazione d'uomini con equipaggi quasi tutti maschili, «eccetto una barca di sole donne che abbiamo incrociato al giro di boa». Motivo? «Diciamo che ci vuole forza fisica per regatare» abbozza lei. La guardi, non ti sembra quel gran donnone, ma t'assicura d'essere tosta, e poi sputa il rospo: «La verità è che gli uomini non ci vogliono. Per andare a vela c'è bisogno soprattutto di testa, e soprattutto qui, nel Golfo dei nesci; lo chiamano così perché il vento gira di colpo e finisce che vinci solo se hai una botta di fortuna». Perfetta e smagliante Lucia, anche giù dal tacco dodici, soprattutto accanto ai baldi maschietti che reduci dalle grandi manovre acquee smaltiscono lo sfinimento a bordo mare. Lo chiedi a Rinaldo Agostini che Lucia si portano in barca, e lui, che ha vissuto l'epopea di Alessandra Sensini in quel di Sydney, la Lucia se la tiene stretta: «Ha eseguito tutti i compiti senza discutere - conferma - È stata attenta, ha cercato di capire le fasi della regata ponendo domande pertinenti su manovre e rotta. Qualche problema solo per il french...» Beh, mica male la Miss da calendario, partecipazioni a go-go, unghie ancora perfette, occhio clinico sul bel mondo della Santa in festa e la candida richiesta: «Potrebbero inventarsi un premio per la Miss della regata, no?» . Una foto in barca e un primo piano: «Mi riconosceranno così?» Ma l'occhiata è complice e le giornate dense di fatica e bellezza.

Che ci sta tutto in questo mare profilato di vele, e Lucia lo ha capito benissimo.

Commenti