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"Sono una tuttologa curiosa. E ora vorrei cantare con Mina"

A 83 anni, l'artista emiliana ha una fitta agenda di lavoro e due sogni: un duetto con l'amica-rivale e trasformare il suo libro in una fiction

(@ Gianni Brucculeri )
(@ Gianni Brucculeri )

Cantante, conduttrice televisiva, impegnata in politica, attrice, scrittrice. Una carriera straordinaria, da tuttologa. Ottantatré anni e non sentirli. Iva Zanicchi non si ferma e si racconta, svelando i suoi prossimi impegni e il suo sogno nel cassetto: far sì che il suo ultimo libro «Un altro giorno verrà» diventi una fiction. Parla a ruota libera, l'Aquila di Ligonchio - in provincia di Reggio Emilia - raccontando le sue passioni, i suoi hobby e definendosi anche una «grande fan di Giorgia Meloni».

Iva Zanicchi, siamo nel pieno dell'estate. Come trascorre le sue vacanze?

«In realtà ho sempre lavorato d'estate, ma ora ho rallentato molto anche se quest'estate farò ancora qualche spettacolo interessante e divertente. E poi continuo a fare concerti. Negli ultimi anni, però, cerco di assaporare di più le vacanze. Solitamente a luglio accontento il mio compagno - e anche me stessa - andando in Sardegna. Lui è sardo, fosse per lui vivrebbe tutto l'anno in Sardegna. Ma io resisto solo un mese e quindi il nostro accordo è un mese, tutto l'anno no. È un posto bellissimo, abbiamo una piccola casa a cinque chilometri da Porto Rotondo. Una insenatura stupenda».

Quindi mare italiano?

«Certo. Mare italianissimo, non vado all'estero, non sono mai andata in vacanza fuori dai confini nazionali. Sono andata tantissime volte per lavoro, ma mai in vacanza. Invece ad agosto mi riservo un periodo in cui vado al mio paese, tutti gli anni, per tornare alle mie origini, a Ligonchio. Lì respiro meglio, è casa mia, conosco ogni pianta, ogni pietra, ogni casa; ci torno sempre volentieri, anche se ultimamente con un pizzico di tristezza per la perdita di mio fratello, scomparso a causa del Covid. Tuttavia, tornare nel mio paese di origine fa bene al mio spirito e alla mia anima».

Ha una vita molto piena, tra canto, tv, concerti. Ma ritaglia del tempo libero per sé? Hobby?

«Avevo un grandissimo hobby: lavoravo all'uncinetto, una cosa che ritengo meravigliosa. Sa che i carcerati, anche uomini, lavorano all'uncinetto perché rilassa tanto e toglie i pensieri? Perché bisogna contare ogni punto e non pensare ad altro. Ecco, io amavo lavorare all'uncinetto: ho fatto cose molte belle, delle tende e delle tovaglie stupende. Pensate che lavoravo all'uncinetto anche in auto, mentre mi recavo ai concerti, durante le tournée. Non mi fermavo mai. Adesso, purtroppo, ho un difetto alla vista che mi impedisce di fare tante cose. Ed ancora: leggevo tantissimo, un passatempo meraviglioso, e scrivevo tantissimo, ho scritto quattro libri, era per me un divertimento. Scrivere era un po' come vivere tante vite».

E adesso?

«Ora il mio hobby è curare le piante e i miei fiori, lo adoro. Mia figlia mi porta sempre le sue piante morte perché lei è tremenda e io riesco a rivitalizzarle, a farle vivere. Perché? Perché io parlo con le piante, dialogo con loro. Le innaffio, credo che la pianta senta, credo che abbia una specie di anima. Sarò matta ma la penso così. Ho poi delle piante che abbraccio, e sento che mi fa stare bene. Fatelo anche voi. Ho un ricordo bellissimo, di quando facevo Ok il prezzo è giusto. Tutti gli anni, verso giugno, registravamo le puntate di Natale. Facevamo l'albero, era bellissimo; un albero vero, che poi mi regalavano, e ogni anno piantavo un nuovo albero. Qua intorno è diventata una pineta. Un anno mi sono talmente affezionata a un albero, tanto da dargli un nome: l'ho chiamato Pierino. Gli davo l'acqua ogni due giorni, ci parlavo, lo curavo. Nessuno gli dava possibilità di sopravvivere, invece ce l'ha fatta, è sopravvissuto, è cresciuto e ora Pierino è vicino a casa di mia figlia. È bellissimo».

A proposito di sua figlia: tra di voi c'è un legame molto forte.

«Sì, è vero. Mia figlia Michela è il mio opposto. Siamo diversissime di carattere, forse per questo mi affascina. Lei è introversa, mentre io sono piuttosto estroversa (ride). Lei è riservata, a lei non scappa mai una parola fuori posto, invece io ogni tanto mi lascio andare. Non è sdolcinata, io invece sì. Ha pudore, le dico sempre: Bacia la mamma. E lei niente, non lo fa. Io sono molto carnale, devo toccare le persone. Lei questo no. Adesso, con il passare degli anni, si è avvicinata tantissimo, mi aiuta nel mio lavoro. E quando ho bisogno lei diventa la mia infermiera speciale. Provo per lei un grande amore, come tutte le mamme ovviamente, e le auguro di avere un rapporto bello con sua figlia come ho avuto io con lei».

Ha un bel rapporto anche con sua nipote?

«Sì, ho un rapporto bello anche con lei, che si avvicina più a me. È meno introversa e come carattere ci assomigliamo molto. Fino all'anno scorso voleva diventare cantante, perché ha anche una voce bellissima. Ma io l'ho messa in guardia su questo mondo, bellissimo, fantastico, che ti può dare tanto, ma allo stesso tempo durissimo. Devi avere una forza morale come pochi, devi avere l'amore per la musica, la consapevolezza che andrai incontro anche a momenti difficilissimi. Alla fine mi ha detto: 'Nonna lascio perdere, per ora continuo l'università'».

E poi ha anche un nipote maschio...

«Luca. Lui potrebbe fare il modello. È alto 1,93, è bellissimo. Anche lui sta per laurearsi, lo sto spingendo a fare le sfilate, ma non vuole; è timidissimo».

E il rapporto con il suo compagno?

«Sto insieme a Fausto da 40 anni. È dei Gemelli, io Capricorno. Non è facile, i Gemelli hanno veramente una doppia personalità. Non è stato sempre facile vivere con lui, ma devo dire che il grande amore e il bene che ci sono sempre stati fra noi hanno vinto su tutto. E poi, mai come negli ultimi tre anni ci sentiamo vicini, non ci stacchiamo mai. Ha avuto dei problemi gravissimi di salute, che in parte ancora ha, ma che sta cercando di combattere e speriamo di vincere. In queste malattie così gravi, la volontà e la determinazione, il sentirti amato dalle persone vicine, aiutano molto. Il tumore fa paura a tutti. Invochiamo la ricerca e cerchiamo di aiutare, solo da questo può venire la speranza di debellare buona parte dei tumori».

Ha un legame molto forte con la sua famiglia di origine...

«Sì, appartengo a una famiglia molto numerosa. Fino a quando c'erano i miei genitori, dieci anni fa, ci ritrovavamo tutti insieme a casa, eravamo una trentina. Adesso mi sono rimaste due sorelle, entrambe più anziane di me. Mia sorella abita in montagna, la chiamo l'angelo di famiglia, perché è una donna estremamente buona, religiosa, sempre pronta ad aiutare tutti, è stato un esempio per me. Poi ho la sorella maggiore che è estrosa, simpatica, diversissima dall'altra. E poi c'era mio fratello, morto due anni fa di Covid. Mi ha lasciato un dolore immenso, che non si rimargina. La sua morte è stato il dolore più grande della mia vita».

Come ha vissuto il periodo del Covid? In cosa l'ha cambiata?

«In realtà sono una donna molto forte, riesco a stare anche da sola. Durante la pandemia ho fatto tante cose che di solito non si fanno e non è stato difficile. Invece ho notato in mia nipote un cambiamento radicale; lei forse non si è ancora ripresa. Ha dovuto festeggiare i suoi 18 anni chiusa in casa. Non usciva mai, e questo l'ha cambiata tanto. Ciò che mi ha cambiato molto, invece, è stata la morte di mio fratello. Eravamo ricoverati insieme, anche con mia sorella; tutti e tre insieme. I medici scherzavano e chiamavano il nostro il Reparto Zanicchi. Poi io e mia sorella siamo state dimesse, mentre hanno trattenuto mio fratello perché era cardiopatico. Sembrava una cosa sotto controllo, invece dopo pochi giorni è mancato».

Parliamo del suo lavoro. Progetti per il futuro?

«Ho in cantiere di fare il coach dei bambini nel programma Mediaset con Gerry Scotti, Io canto. Sono sei puntate e per la prima volta canterò con i bimbi, cercherò di insegnare loro ciò che potrò e di essere utile. È una cosa molto carina, che mi alletta molto. E poi sono in trattativa per una trasmissione, sempre su Mediaset, ma è ancora tutto da definire».

Lei si è occupata spesso anche di politica. Cosa pensa di Giorgia Meloni presidente del Consiglio?

«Sono una sua fan, una ammiratrice di Giorgia, non faccio mistero nel dirlo. E aggiungo anche che lo sono sempre stata, anche prima che diventasse premier. È una donna molto tenace, preparata, decisa, deve lottare. Le auguro di riuscire ad andare avanti, perché purtroppo gli avversari politici che ha, da sempre sono pronti a sbranare chiunque sia al governo. Questa è una cosa orribile che abbiamo solamente noi italiani. Per cui, deve lottare tantissimo con gli avversari. Ma, attenzione, avrà anche dei nemici interni, perché la gelosia è sempre in agguato. Posso fare una battuta? È una donna... non con le palle, ma con le tette! È una tosta, lavora tantissimo, è sempre in giro, sono una sua fan convinta e determinata».

C'è qualche cosa che vorrebbe dire ai giovani di oggi?

«Più che ai giovani, voglio rivolgermi con la preghiera e la supplica ai genitori di farsi un esame di coscienza. Credo che purtroppo spesso non siano capaci di essere una guida per i propri figli. È un compito che non possono delegare a nessun altro, una responsabilità importante che fa parte del pacchetto completo di essere madre e padre. I genitori devono saper dire dei no, quando serve. Io credo in questa generazione, che ha grosse potenziali, ma voglio dire loro che non hanno bisogno di inebriarsi con alcol e droghe, che sono solo un modo per non affrontare i problemi che, però, fanno parte della vita. Devono trovare la forza per non cedere, trovando la propria direzione, accettando di cadere, di riprovare e magari ricalcolare la rotta. Ricordatevi che il futuro è vostro: fatelo bellissimo!».

Con chi vorrebbe duettare oggi Iva Zanicchi?

«Mi piacerebbe con Zucchero, la sua musica blues fa parte del mio modo di sentire. Poi, senti cosa ti dico... mi piacerebbe un duetto con Mina: sarebbe una bella sfida tra la Tigre e l'Aquila, che può sembrare più debole, ma sa volare».

Recentemente è scomparso il Maestro Danilo Minotti...

«Sì, vorrei poter dedicare un pensiero a un grande musicista, ma soprattutto un gentiluomo, un uomo d'altri tempi. Una presenza importante a livello professionale come mio direttore d'orchestra a Sanremo, a D'Iva e in una tournée teatrale, ma soprattutto un vero amico, prezioso e indimenticabile. Ti voglio ricordare sorridente sul palco dell'Ariston con il nostro Voglio Amarti e la tua bacchetta tra le mani... ciao Danilo».

Iva Zanicchi ha fatto di tutto: cantante, conduttrice tv, attrice, una carriera straordinaria. Lei in che panni si sente meglio?

«Iva Zanicchi è una donna curiosa, ma in un modo micidiale; la curiosità è la cosa che mi fa andare avanti, e per certi versi mi fa fare anche cose sbagliate. E poi mi piace diversificare. Sono partita come cantante, che è la cosa che amo di più; mi sento intimamente e profondamente una cantante e lo sono. Poi ho avuto l'esperienza della politica; poi ho scritto libri, poi mi sono data al teatro. Insomma, ho fatto un po' di tutto. Mi diverto a diversificare, ho fatto tanta televisione: questa è la curiosità che c'è dentro di me. Ero così anche da bambina, volevo sperimentare, volevo fare tante cose».

E c'è un sogno nel cassetto? Qualcosa che ancora non ha fatto e desidererebbe fare?

«Sì, una cosa c'è. Vorrei che l'ultimo libro che ho scritto, Un altro giorno verrà (Rizzoli editore) diventasse una fiction. Si tratta di un romanzo, una storia d'amore, il racconto di un nonno che deve allevare da solo un piccolino perché i genitori sono morti.

Vorrei vederlo in televisione; una fiction dove non ho alcuna parte, ma avrei la soddisfazione di vedere questo racconto stupendo in tv».

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