Un sonoro schiaffo morale alla sinistra

Un sonoro schiaffo morale alla sinistra

Si è aperta con una magistrale lezione di etica comportamentale la prima seduta di discussione sull’assestamento di bilancio alla Pisana avvenuta ieri. A pronunciarla è stato Alfredo Pallone, capogruppo del Pdl al parlamentino regionale, nonché vice coordinatore del Pdl nel Lazio e neoparlamentare europeo che, dopo aver rassegnato le proprie dimissioni da consigliere regionale, lascia il posto a Sandro De Gasperis. «È una questione di etica politica - ha affermato - quando fui eletto in Consiglio regionale mi dimisi subito da consigliere dell’agenzia di Sanità pubblica. Oggi faccio lo stesso. Mi auguro che i colleghi consiglieri regionali eletti al Parlamento europeo provvedano al più presto a sanare questa incompatibilità. In un momento del genere credo che sia questo il tipo di segnale che tutti i cittadini si aspettano da chi si occupa della cosa pubblica».
Uno scossone che ha suscitato il plauso di tutte le forze di opposizione che, come ha specificato il capogruppo del Pdl (sponda An) Antonio Cicchetti, «fanno auspicare all’elezione di un nuovo presidente del Consiglio regionale che prenda il posto di Guido Milana». Anche lui neoeletto del Pd in Europa. Ma, differentemente da Pallone, Milana sembrerebbe intenzionato a rimanere sul proprio scranno a presiedere il Consiglio fino all’11 settembre, precisando ch questa «è la prima data utile per il passaggio di consegne». Precisazione che sembra tuttavia lasciare parecchio amaro in bocca ai consiglieri regionali visto che quello che doveva essere l’inizio del dibattito su mere questioni finanziarie si è trasformato in un confronto su valori e virtù che la politica certe volte lascia nel dimenticatoio senza troppe ritrosie.
Ma non era una certa sinistra a voler tenere alta la bandiera dell’etica e della morale? Sì - giusto a chiacchiere, però -. «Ancora una volta il Pdl si distingue per eticità e statura politica. Le dimissioni di Alfredo Pallone, neoeletto al Parlamento europeo, sono la dimostrazione dell’onestà e del rispetto delle istituzioni che il nostro partito dimostra evidentemente con i fatti e non millanta semplicemente a parole», ci tengono a dire tutti gli azzurri senza comunque lasciare inevasa qualche disputa sulla manovra economica regionale. Al riguardo, per Vincenzo Maria Saraceni del Pdl «si sarebbe dovuti arrivare alla discussione sulla manovra avendo già esaminato i punti cardine della politica sanitaria: la valutazione dei direttori delle Asl, la programmazione sulle residenze sanitarie, la riorganizzazione della rete ospedaliera e il nuovo protocollo d’intesa tra la Regione e le università». Per il vicepresidente del Consiglio regionale Bruno Prestagiovanni manca la relazione tecnica sullo stato della sanità laziale: «Siamo in emergenza istituzionale». Secondo Romolo del Balzo, membro della commissione Sanità e anche lui del Pdl, la manovra di bilancio aumenterebbe il debito: «Evidentemente Marrazzo e tutta la sinistra non pensano di vincere le prossime elezioni regionali, altrimenti si preoccuperebbero di dover amministrare una Regione lasciata in tali condizioni proprio da loro». A criticare la manovra anche il capogruppo Udc Aldo Forte che critica l’assenza delle voci sanitarie nel documento varato dalla giunta: «Non si fa il minimo cenno ai conti della sanità.

Quale migliore occasione di una manovra finanziaria correttiva per individuare misure di contenimento della spesa sanitaria? Invece, niente di niente». E stamani il dibattito continuerà serrato fino all’approvazione dell’intero provvedimento.

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