Da Sorrento all’Alaska: le 50 strade più belle

Nella classifica del "National Geographic" anche la Statale 163 della costiera amalfitana Ben 39 itinerari scelti negli Stati Uniti, cinque in Canada e solo quattro in Europa

Da Sorrento all’Alaska:  
le 50 strade più belle

Trentacinque chilometri di curve e tornanti a picco sul mare, da Vietri a Sorrento, tra cittadine e limoneti, lungo tutta la Costiera Amalfitana. È questo il percorso della Statale 163, eletto dal National Geographic Traveler come uno dei più belli del mondo. Dei cinquanta tratti più belli del mondo: per un viaggio on the road, una vacanza all’avventura, una corsa automobilistica alla ricerca di scorci, paesaggi, divertimento e cultura.
In Italia la stretta striscia di asfalto, che si muove ripida di fronte a Capri, è l’unica ad essere entrata nella top-fifty della rivista americana. E tra le poche europee. Solo quattro le vie degne di nota del vecchio continente.
L’Olanda si è conquistata il riconoscimento grazie alla «Strada dei fiori», che parte da Amsterdam, si dirige nel sud del Paese e viaggia in mezzo a campi di tulipani, mulini a vento; di tanto in tanto, s’interrompe, ma solo per qualche sosta culinaria a base di qualche gustoso formaggio locale, punto di forza olandese, importante anche per inserirsi nella mappa geografica più affascinante del globo.
Pare uno scherzo, ma non lo è affatto. Per selezionare i cinquanta itinerari, gli esperti giramondo del National Geographic hanno seguito criteri di diverso tipo. Prima di tutto, ovviamente, la bellezza dei panorami. Ma a giocare un ruolo decisivo anche le risorse folcloristiche offerte dalla gente del luogo, dalla cucina alle tradizioni, dai prodotti tipici all’ospitalità degli abitanti. Così la strada francese che si snoda in Provenza, toccando Avignone e Isle-sur-la-Sorgue, ha vinto il titolo per la natura intatta del luogo, dove ancora può capitare di vedere cavalli liberi correre in spiaggia. Mentre la «Cornish Coast» inglese è stata scelta per il caratteristico sali-scendi tra scogliere e villaggi di pescatori.
A dominare la hit sono le strade americane: ben trentanove, a fronte di cinque canadesi, una giamaicana e una neozelandese, oltre alle quattro europee.
Dalla «Seward Highway», nella fredda Alaska, alla «Hana Highway» delle Hawaii, seguendo le vie un tempo battute dagli indiani o salendo sui grandiosi ponti a sei corsie se non di più che sfrecciano attorno a New York, non mancano certo le idee per mettersi al volante e guidare verso quella preferita.
E se per tanti italiani un viaggio oltreoceano suscita sempre interesse e curiosità, che cosa della Statale 163 ha colpito il National Geographic? È «un esempio sorprendente di paesaggio mediterraneo, con un eccezionale valore naturale e culturale». Ecco la forza della «via dei limoni» - dal ’97 dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco - secondo il National Geographic. Ma gli apprezzamenti per la famosa strada italiana non si trovano solo nelle motivazioni della classifica redatta dalla rivista americana.

Un elogio a questo gioiello della natura si trova già nel Decamerone del Boccaccio: «Credesi che la marina da Reggio a Gaeta sia quasi la più dilettevole parte di Italia, nella quale, assai presso a Salerno, è una costa sopra ’l mare riguardante, la quale gli abitanti chiamano la costa d’Amalfi, piena di picciole città, di giardini e di fontane, e d'uomini ricchi e procaccianti in atto di mercatanzia, si come alcuni altri: tra le quali città dette, n’è una chiamata Ravello...».

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