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Lepore ci prende in giro, l'indegna censura rossa e Gallinari: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la partita persa tanto a poco, il caso Albanese e Mogherini

Lepore ci prende in giro, l'indegna censura rossa e Gallinari: quindi, oggi...

- Ho letto con interesse l’editoriale di Massimo Recalcati su Repubblica, editoriale che ovviamente il quotidiano ha nascosto nella pagina dei commenti senza dargli il giusto spazio. Il motivo? Finalmente ammette che la violenza Pro Pal che si è abbattuta contro La Stampa è stata una violenza rossa, comunista, da purga stalinista. Altro che “squadrismo” e “fascismo”. Diciamo le cose come stanno.

- Per la lista degli stupri al liceo di Roma spunta su Repubblica la “pista neofascista”. Poteva forse mancare il fascismo? Aspettiamo i “servizi deviati”, Licio Gelli e siamo a posto.

- Pedro Sanchez in Spagna ha detto che si augura che il leader di Junts per Catalunya, Carles Puigdemont, riparato in Belgio nel 2017 all'indomani della dichiarazione unilaterale di indipendenza in Catalogna, "possa tornare presto”. Lo so che Sanchez lo fa solo perché gli serve Junts per puntellare il suo traballante governo. Però resta per me incomprensibile che l’Europa dei diritti, quella dell’autodeterminazione dei popoli, quella che sostiene le Primavere arabe in giro per il mondo, poi incarceri un signore che - dopo un referendum - chiede libertà, autodeterminazione e indipendenza per il suo popolo. Ipocrisia portami via.

- In Italia si pubblicano libri di ogni tipo. Anche orripilanti. Anche di ex brigatisti rossi. Però alla fiera "Più Libri, Più Liberi" i soliti sedicenti intellettuali si arrogano il diritto di decidere quale casa editrice può entrare e quale no. E soprattutto quale debba essere considerata "fascista" e quale invece "democratica". Dimostrando, ancora una volta, che la censura e l'assenza di libertà (cioè l'opposto del titolo della Fiera) albergano sempre e comunque a sinistra.

- Matteo Lepore ha detto che rispetto alla decisione di non revocare la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese “ci sono cose più importanti di cui occuparci”. Eh no, caro sindaco. Perché cose più importanti di cui occuparsi c’erano anche quando il Comune e la sua maggioranza hanno scelto di premiare la relatrice Onu. Se s’è trovato il modo di discuterne allora, forse lo si può trovare anche oggi che la stella Albanese - dopo l’improvvida uscita sull’assalto alla Stampa “monito” per i giornalisti - s’è rivelata per quello che è. Ci dica, Lepore: ci prende in giro?

- Io non so se Federica Mogherini sia colpevole o innocente. E al momento neppure mi interessa. La procura belga sta indagando e dobbiamo dare il tempo ai tre fermati almeno di difendersi. Vi invito, infatti, a ricordare il caso di Eva Kaili e quale mostro hanno creato i giornali e politici, cacciandola addirittura dall’Europarlamento, prima che si scoprisse che, alla fine, non c’entrava un fico secco.

- Danilo Gallinari lascia il basket. E lo fa così, dopo un’estate in Nazionale non particolarmente esaltante. Ci si aspettava che tornasse almeno un paio d’anni in Italia, nel movimento che lo ha reso ciò che è. Anche solo una stagione, magari all’Olimpia. Invece niente. Ha prevalso altro, magari la vita familiare. Però dispiace. E mette un po’ tristezza.

- Dal punto di vista sportivo non possiamo dirgli nulla, al Gallo: ha giocato tante stagioni in Nba e se le è meritate, anche se non ha sfondato come forse ci saremmo sognati. Colpa degli infortuni, senza dubbio.

- Vi ricordate lo scandalo che aveva investito Ignazio La Russa e Daniela Santanché per la vendita di quell’immobile a ? Ecco. I giudici hanno archiviato il tutto, e tanti saluti. Intanto però il danno d’immagine è fatto.

- Leggo di questa partita di basket under 17 finita 210-3 o qualcosa di simile. Dico solo tre cose. Uno: chi ha vinto ha fatto bene a giocare al massimo fino alla fine, perché questo richiede la partita. Due: fossi stato nei vincitori, avrei evitato il post sui social festante. Tre: che bella una società, quella perdente, che ha trovato spazio in palestra anche per la quarta squadra di ragazzi under 17, quelli che magari hanno iniziato da poco o sono meno dotati.

Lo sport giovanile deve avere un solo obiettivo: il ragazzo al centro, attraverso lo sport. Non il risultato al centro, attorno al quale costruisco i ragazzi che mi sono congeniali a raggiungere l’obiettivo. Ma so che forse parlo al vento…

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