C'è la soddisfazione per la vittoria, c'è la serenità di andarsi a giocare la partita con la Juve a a Torino, ma soprattutto c'è la difesa e la valorizzazione del gruppo nelle parole di Gian Piero Gasperini che dopo la vittoria con il Vicenza affronta anche la nota stonata della giornata: la reazione rabbiosa di Leon al momento del suo cambio arrivato al 38' della ripresa. «Brutto il suo gesto - dichiara senza nascondersi -. Peccato anche perché aveva giocato bene. Peggio per lui. Non gliela lascio passare liscia. Non sono uno tarallucci e vino. Lui si deve adeguare agli altri diciannove. La stupidità non deve prevalere. D'ora in avanti si deve giocare più con la testa che con le gambe». Ecco ciò che conta per il «Gasp», il gruppo e la sua forza. E la prova si è avuta nella formazione che ha proposto dal primo minuto lasciando in panchina tre titolari come Rossi, Criscito e Juric. «Era fondamentale per me applicare il turn over: Coppola e Galeoto sono dei titolari, Carobbio doveva giocare - ha commentato -. Questa partita era più importante di quella che andremo giocare a Torino. Ed è importante averla vinta con giocatori che finora hanno giocato meno. Così sono tutti partecipi, con il morale alto». Poi due parole sulla prossima avversaria: «Con i bianconeri vorremmo fare un'ottima gara perché in prospettiva ci può dare grande fiducia». Ne è convinto anche Filippo Carobbio, il centrocampista che pur non convincendo al posto di Milanetto, ha sbloccato il risultato con una punizione esemplare. «Con la Juventus ce la giocheremo - ha dichiarato -. Quando ho calciato la punizione era un momento difficile per il Genoa e per me. Forse aver voluto calciare la punizione è sinonimo di personalità».
Chi ha cercato il gol e invece non l'ha realizzato è Manuel Coppola che nel finale però ha ispirato il gol di Gasparetto. «Quel gol è quasi mio? Beh, sì. Non riesco proprio a fare gol, ma l'importante è che si segni e che si vinca». Essenziale e sincero anche quando c'è da parlare delle avversarie: «Il Napoli? Noi guardiamo noi stessi».
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