Sorteggio intelligente e missione (quasi) impossibile

FATTORI DI RISCHIO Decisiva sarà la preparazione durante la sosta natalizia. Per la prima volta tra l’andata e il ritorno passeranno tre settimane

Questo sorteggio è come il primo timballo di pasta alla pugliese preparato dalla fidanzata lombarda: sulle prime uno si lascia condizionare dal pregiudizio, la solita missione impossibile verrebbe da pensare e da scrivere, documentando il pronostico facilmente. Poi, al primo boccone di timballo, cioè alla prima riflessione sul verdetto di Nyon, ecco che fa capolino un altro giudizio, un altro sentimento. Però, non male... Tradotto: ce la possiamo cavare (forse). In tema di accoppiamenti, quelli dell’Uefa sono diventati dei veri geni: basta accarezzare un’ipotesi suggestiva, e l’urna obbedisce. Mourinho contro il Chelsea di Ancelotti: cos’altro si può avere dalla vita?
Cifra tecnica alla mano, l’armata di Moratti vale quella di Abramovich: a scavare la differenza saranno ancora una volta altri fattori, la personalità e l’abitudine a giocare e vincere certe sfide, il dominio delle tensioni e dell’emozione, evitare ammonizioni e squalifiche rovinose. Curriculum alla mano, il Chelsea è davanti all’Inter: un «gollazo» di Iniesta vietò la finalissima di Roma qualche mese fa ai Blues, un gol-fantasma impedì a Mourinho di giocarsi la finale di Istanbul, non può andargli sempre di traverso sostengono gli statistici. Ma il ragionamento vale anche per l’Inter: Moratti non ha speso una fortuna per uscire agli ottavi. Decisivo, come al solito, lo stato di forma. Occhio alla preparazione invernale durante la sosta natalizia, perciò.
Manchester United-Milan ha ricevuto la prima sentenza firmata da Beppe Bergomi, opinionista competente e misurato. «Impresa quasi impossibile per il Milan» ha scolpito sulla pietra. Razionale il suo ragionamento. Rispetto al precedente del 2007 è cambiato il mondo: non c’è più Kakà, non c’è più Maldini, non c’è più Ancelotti. È rimasto il Dna del Milan e l’orgoglio dei suoi vecchi combattenti, trascinati adesso da due brasiliani, Pato e Ronaldinho, il giovane e lo stagionato erede di Kakà, a dare credito a un eventuale ribaltone. Attenti alle date: tra l’andata e il ritorno passano tre settimane, troppe. Decisivo sarà il turn-over: ne prenda nota Leonardo. Sulla carta, il duello è impari anche se l’United ha perso per strada Cristiano Ronaldo.
Dovremo fare un tifo disperato per la Fiorentina e non solo per la simpatia nei confronti di Prandelli. Dovesse eliminare il Bayern, farebbe un regalone al calcio italiano (per la classifica europea) oltre che a Firenze.

Dovrà ripetersi come contro il Liverpool e presentarsi all’Allianz Arena con il meglio della truppa a disposizione. Nella vecchia coppa Uefa, è andata di lusso alla Roma (Panatinaikos) e così così alla Juve (Ajax, del mito è rimasto solo la casacca).

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