Economia

Sotto controllo anche «Dagospia»

Felice Manti

da Milano

Oltre 14 milioni di euro in sanzioni contro le banche, 5.383 esposti ricevuti dai risparmiatori, quasi 100 siti Internet oggetto di provvedimenti. Sono queste alcune delle cifre contenute nelle oltre 200 pagine della Relazione Consob 2004. L’anno dei tango-bond, delle obbligazioni Cirio e Parmalat, del caso di Banca 121.
Dalle indagini, si legge nel rapporto Consob, sono state contestate «violazioni di natura comportamentale» nel 70% dei 516 casi che hanno coinvolto gli istituti di credito.
Il 2004, il primo completamente sotto la regia di Lamberto Cardia, passerà alla storia per «numero di soggetti coinvolti e per importo di sanzioni comminate». Quelle contro le banche (pari al 98,86% della cifra complessiva) sono state definite nel rapporto «irrisorie e poco deterrenti». Anche per questo si è resa necessaria la nuova direttiva sugli abusi di mercato, entrata in vigore lo scorso 12 maggio, che potenzierà gli strumenti di vigilanza e i poteri sanzionatori» della Consob. La Commissione di vigilanza avrà poteri di indagine, ispezione e perquisizione nei confronti di «chiunque possa essere informato di fatti», potrà ottenere registrazioni telefoniche e il sequestro di beni soggetti a confisca.
Anche l’attività di vigilanza su Internet, iniziata nel 2000, ha dato i suoi frutti. Nella lente di ingrandimento di Cardia sono finiti 600 siti. I provvedimenti sanzionatori e cautelari comminati nel 2004 sono stati invece 97, il più alto dal 2000.
Il dato interessante è legato alla crescita rapida dei blog (i cosiddetti diari virtuali) specializzati in notizie finanziarie. Il capostipite di questi diari è Dagospia, il sito di Roberto D’Agostino che per primo ha iniziato a svelare segreti e strategie del mondo della finanza. Il suo sito e molti blog sono diventati luoghi di scambio di notizie, indiscrezioni di Borsa, strategie di investimento. La Consob ha dunque deciso di inserirli in uno speciale database per essere quotidianamente «oggetto di monitoraggio istituzionale» a causa della «illegalità diffusa» che caratterizza molte delle «attività finanziarie su Internet».
Va segnalata anche la parentesi dedicata al calcio e alle società quotate in Borsa. Cardia ha parlato di «squilibrio patrimoniale e reddituale» per due società sportive quotate (Roma e Lazio, ndr). Inoltre ha sottolineato la necessità per le squadre di calcio di uscire dallo status speciale nel quale si trovano, e ha parlato di «provvedimenti legislativi in corso».

La puntualizzazione è legata alle «norme che ne hanno differenziato il trattamento» rispetto alle altre società quotate, il famoso decreto spalmadebiti che ha salvato diverse società di calcio.

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