«Ragazzi, fuori le palle...». Il gruppo lha presa con ironia, ma cè rimasto male. «Ci sembrava una cosa bella, una partita di bocce nel cuore di Milano. E invece no, ci hanno negato il campo, dicono che il nostro sport offende la memoria dei partigiani. Ma molti di noi, qui, sono ex partigiani».
E amanti della bocce. Tanto da aderire alla manifestazione che tre giovani artisti (Beatrice, Daniele e Francesco) avevano organizzato sotto la loggia dei Mercanti, a due passi da piazza Duomo. Viene montato il campo con lassenso di vigili e Comune, si fa in tempo a giocare le prime partite alla presenza di campioni del mondo e appassionati come Bruno Pizzul. Poi la doccia fredda: bisogna smontare tutto. LAnpi, associazione nazionale partigiani, non vuole le bocce alla loggia, sacrario dei partigiani. «Abbiamo trovato offensivo verso la resistenza e la nostra associazione stessa lidea di mettere un campo da bocce lì», ha spiegato il presidente, Tino Casali, in una lettera al quotidiano Repubblica. «Peccato che nella Loggia lAnpi consenta di fare tutto, fiera della salamella compresa - si arrabbia Aldo Brandirali, assessore comunale allo Sport -. Ho cercato di spiegarlo a Casali: lintento della manifestazione era artistico e sociale, si voleva portare uno sport periferico nel cuore della città. E molti ex partigiani giocano a bocce».
Ce nerano anche fra i trenta appassionati - «ragazzi» dai capelli bianchi, signore in cappotto e borsetta - che ieri pomeriggio hanno posato le bocce nella loggia, in segno di protesta. «Qui bivaccano, fanno la pipì sui muri... Le bocce sono uno sport milanese, il più milanese», dicono. Meglio giocarci su. «Fuori le palle ragazzi».
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